Coccia (Confitarma): “Subito fatti concreti se non vogliamo assistere al flagging out della flotta italiana”
Anche Rossi (Assarmatori) durante l’audizione alla 8ª Commissione del Senato ha evidenziato le criticità da risolvere per rendere le imprese armatoriali più concorrenziali
Confitarma ha reso noto di essere stata audita oggi dalla 8ª Commissione del Senato della Repubblica (Ambiente, transizione ecologica, energia, lavori pubblici, comunicazioni, innovazione
tecnologica) nell’ambito dell’esame della proposta di legge n. 673 del Sen. Malan in materia di modifiche all’ordinamento amministrativo della navigazione e del lavoro marittimo.
Nicola Coccia, coordinatore del Comitato regole e competitività della Confederazione Italiana Armatori, ha sottolineato come il generalizzato livellamento dei costi di costruzione ed esercizio della nave (rifornimento, oneri fiscali e contributivi, ecc.), unito all’imminente estensione dei benefici previsti dal Registro Internazionale alle bandiere Ue/Se rendano impellente la semplificazione amministrativa e burocratica dell’ordinamento marittimo nazionale.
“Ormai da molto tempo – ha dichiarato Coccia – tutti i soggetti coinvolti, sia pubblici che privati, sono consapevoli di tale urgenza; lo testimoniano i diversi progetti di legge in chiave di semplificazione del settore presentati negli anni in Parlamento ma anche l’importante lavoro di confronto svoltosi nell’ambito del ‘Tavolo mare’, costituito dall’allora Mims a fine 2021. Purtroppo, però, tali preziose iniziative non hanno poi visto la luce”.
“È arrivato il momento che dai buoni propositi si passi ai fatti concreti – ha aggiunto Coccia – se non vogliamo assistere al flagging out della flotta italiana verso registri navali più concorrenziali!”.
Secondo Confitarma “le misure contenute nel DDL Malan, oltre a non comportare nella maggior parte dei casi ulteriori oneri a carico dello Stato, sono misure di buon senso, volte, tra le altre, ad ammodernare l’ordinamento marittimo rispetto all’era digitale in cui viviamo e ad adeguare la normativa in materia al contesto istituzionale europeo. Nell’era della digitalizzazione – aggiunge l’associazione degli armatori – risulta anacronistico non consentire alle navi che operano stabilmente in porti esteri e che per lunghi periodi (anche fino a tre mesi) non trovano un consolato disponibile a regolarizzare i contratti di arruolamento (in quanto non esistente o per incompatibilità degli orari o in quanto consolato onorario privo delle funzioni necessarie) non possano ricorrere alla modalità digitale, incorrendo anche nel rischio di sanzioni da parte delle Capitanerie di porto al loro arrivo in porto italiano”.
“Così come è un controsenso” secondo la Confderazione, “che, a causa del mancato aggiornamento della normativa in materia, la procedura di dismissione temporanea di bandiera (c.d. bareboat out) verso bandiera Ue – in quanto equiparata a una dismissione definitiva verso bandiera extra-Ue – sia molto più rigida di quella prevista per la dismissione definitiva verso il registro di uno Stato Membro, che richiede invece solamente la presentazione di una semplice istanza in Capitaneria”.
“Ci sono poi ulteriori proposte che da tempo promuoviamo presso le competenti sedi istituzionali per rendere le nostre imprese più concorrenziali” ha affermato ancora Nicola Coccia riferendosi alla semplificazione dell’iter formativo per conseguire la certificazione di cuoco equipaggio e alle modifiche al Codice della Navigazione in materia di pubblicità dell’ipoteca navale e di consolidamento dell’ipoteca. “La competitività e il dinamismo delle imprese sono strettamente collegati alla presenza di un contesto normativo che favorisca l’investimento, stimoli l’innovazione e incoraggi l’imprenditorialità. Siamo fiduciosi – ha concluso – che il DDL n. 673 troverà rapida e concreta attuazione quale importantissimo primo passo per rilanciare la bandiera italiana – alla quale siamo profondamente legati e che cerchiamo di portare con orgoglio a poppa delle nostre navi – e continuare a contare, come Paese, nei consessi istituzionali internazionali”.
Anche il segretario generale di Assarmatori, Alberto Rossi, è intervenuto oggi nella stessa audizione. Anche alla luce del Decreto del Mit e del Mef prossimo alla pubblicazione che riguarda la riforma del regime di aiuto al trasporto marittimo, Rossi ha ribadito l’importanza e l’urgenza delle semplificazioni contenute nel DDL, con particolare riguardo alle aree che afferiscono alle pratiche di bordo e al lavoro a bordo nave. “Per evitare che la bandiera italiana perda competitività – ha detto il segretario generale – un’opera di sburocratizzazione non è più rimandabile e il testo in esame è un primo importante passo in questa direzione. Contiene anche misure di rilievo per far fronte all’endemica mancanza di personale nel settore, problema per il quale occorre rimarcare la lodevole iniziativa del Governo con il recente Decreto che stabilisce un cofinanziamento dei corsi relativi alla formazione iniziale dei marittimi”.
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