L’uscita di Maersk da Hoegh Autoliners potrebbe aprire la porta a Grimaldi Group
Secondo Andrea De Luca (Veson Nautical) la shipping company partenopea potrebbe essere interessata e avrebbe le risorse per acquisire il competitor attivo nel mercato delle navi car carrier
L’uscita appena annunciata di AP Moeller Maersk dalla compagnia di navigazione Hoegh Autoliners potrebbe aprire le porte a una nuova operazione di consolidamento e nello specifico a un’acquisizione da parte dell’italiana Grimaldi Group. Il capitale dell’azienda norvegse ora è controllato al 41,5% da Leif Hoegh & Co, mentre il resto del capitale è in mano a una miriade di investitori istituzionali con partecipazioni inferiori al 5% (fra questi Goldman Sachs, Bnp Paribas, Intesa Sanpaolo, Citibank, Jp Morgan e altri).
Questa la previsione di Andrea De Luca, commercial analyst di Veson Nautical, intervenuto sul tema dopo la notizia che il colosso armatoriale danese Maersk ha monetizzato (incassando 150 milioni di euro) la cessione del suo restante 10,5% nell’azienda di cui deteneva fino a un anno fa il 26%. Questa uscita di un socio armatore potrebbe aprire le porte all’ingresso (o meglio a un’acquisizione) da parte di un altro player di mercato e il Gruppo Grimaldi, secondo Veson Nautical, è l’indiziato numero uno per fare questa mossa. Lo è perché già attivo nel trasporto via mare di auto con navi car carrier, perché interessato a limitare una possibile azione da parte di qualche altro competitor, per accaparrarsi altra capacità di stiva e soprattutto perché gli ottimi risultati di bilancio (trainati proprio dal nuovo business del trasporto auto tra Estremo Oriente ed Europa) consentirebbero alla shipping company partenopea di portare a termine un affare di questa portata. Hoegh Autoliners è certamente un target appetibile perché considerato sul mercato un vettore marittimo di primario standing, con una flotta di 34 navi car carrier in servizio più altre 12 nuove costruzioni (+ 4 opzioni) con consegne programmate dal 2024 al 2027 già ordinate al cantiere China Merchants Heavy Industry (Jiangsu) .
Secondo le statistiche del database specializzato VesselsValue attualmente la flotta di navi di Grimaldi già attive e in costruzione ha un valore di 10,8 miliardi di dollari.
Il gruppo guidato dai fratelli Gianluca ed Emanuele Grimaldi insieme al cognato Diego Pacella non è nuovo ad acquisizioni: l’ultima in ordine di tempo (2021) è stata Naviera Armas ma negli anni precedenti lo shopping di aziende aveva riguardato anche Minoan, Finnlines e Atlantic Container Lines a partire dal 2000.
Guardando al mercato del trasporto via mare di auto nuove le stime di Veson Nautical parlano di un aumento di stiva del 6,9% atteso per il 2024 (soprattutto nel secondo semestre dell’anno) per effetto delle consegne di nuove navi car carrier da oltre 7.000 Ceu di portata.
Guardando alla domanda di shipping proveniente dall’Estremo Oriente, fattore che da un paio d’anni guida la crescita di questo settore, la Cina sta vivendo un quarto trimestre eccezionale, con previsioni di esportazioni di veicoli nuovi via mare pari a 4,1 milioni per il 2023 (al netto dei trasporti verso la Russia via terra). Numero che spiegano chiaramente l’impennata dei noli e dei valori delle navi car carrier al servizio dei traffici dalla Cina il cui export di auto ha beneficiato della forte domanda globale di veicoli elettrici e del più grande mercato automobilistico per vendite nazionali.
Andrea De Luca di Veson Nautical prevede una crescita della domanda del 7% dall’Estremo Oriente nel 2024, anno in cui le esportazioni cinesi di veicoli leggeri inizieranno a stabilizzarsi, mentre nel 2025 domanda e offerta di fornitura e di trasporto via mare di auto dovrebbero riequilibrarsi.
Dati questi numeri e questi fattori di contesto la conclusione di Andrea De Luca è la seguente: “Prevediamo che nei prossimi anni si assisterà a un consolidamento tra gli armatori europei, in risposta all’emergere della Cina come operatore ro-ro globale che minaccia lo status quo. L’uscita di Maersk da Hoegh Autoliners rappresenta un’ottima opportunità per un concorrente come Grimaldi, che ha sicuramente i soldi per farlo, e pensiamo che gli azionisti vorranno ascoltarlo. Sulla carta Wallenius Wilhelmsen sembrerebbe poter avere invece affinità culturali maggiori ma l’appetito di Grimaldi per la crescita non deve essere sottovalutato, sono meglio allineati in termini di servizi di linea e di navi green in ordine, e il momento è quello giusto. Potrebbe essere un anno interessante per le fusioni e acquisizioni, attese da tempo nel settore del trasporto marittimo ro-ro.
N.C.
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