Forte crescita dei soci per Fermerci in un contesto ancora difficile
L’associazione in 18 mesi ha portato a 60 il numero di aderenti, ma fa i conti con traffici in calo e criticità che si protrarranno anche nel 2024
Da 9 soci fondatori a 60 imprese aderenti (tra associati diretti e indiretti), in rappresentanza del 72% del traffico ferroviario nazionale in termini di treni-km. Questo il risultato raggiunto da Fermerci nei suoi primi 18 mesi di vita, secondo il bilancio fatto dal presidente Clemente Carta nel corso dell’assemblea. Ad oggi l’associazione – cui aderiscono imprese ferroviarie, terminali, operatori multimodali e di ultimo miglio ferroviario, costruttori di locomotive e le società di leasing, detentori dei carri e di officine, centri di formazione – occupa circa 12.000 addetti, produce un fatturato aggregato pari a 3 miliardi e conta per circa 2 miliardi di investimenti previsti in Italia.
Il bilancio positivo – evidenzia la stessa Fermerci – non si affianca però a un pari stato di salute del trasporto ferroviario merci in Italia, in forte calo nel 2023 per via di cause contingenti, nazionali ed internazionali, tra cui l’interruzione dei valichi alpini, gli eventi alluvionali che hanno colpito Emilia-Romagna e Toscana e le interruzioni ferroviarie necessarie alla realizzazione dei cantieri per le opere Pnrr. Anche le previsioni per il 2024 non sono rosee: la prospettiva è di un perdurare di questo stato di cose “almeno fino a metà anno”, con interruzioni ferroviarie programmate che peraltro aumenteranno nel numero.
Questa situazione, ha concluso Carta, “mette in allarme non solo il nostro settore, ma anche interi comparti e numerose imprese clienti della logistica ferroviaria”. Per questo motivo Fermerci “insisterà con tutte le azioni necessarie, parte di esse già avviate, verso tutti gli interlocutori istituzionali, internazionali, nazionali e locali”.
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