Il Governo in soccorso del porto di Civitavecchia
Inserito in uno degli emendamenti dell’esecutivo uno stanziamento di 19,5 milioni di euro, con destinazione da chiarire. Confermati interventi per Funivie di Savona e Terzo Valico
Non si sa ancora con precisione a cosa serviranno esattamente, ma il porto di Civitavecchia beneficerà di un nuovo stanziamento di 19,5 milioni di euro.
Lo stabilisce uno dei quattro emendamenti proposti dal Governo alla Legge di Bilancio (il prosieguo dell’iter è attualmente fermo, in attesa del quinto, riguardante, stando alle cronache parlamentari, la possibile proroga di alcuni bonus edilizi), all’esame della Commissione Bilancio del Senato.
Letteralmente il testo spiega che “ai fini della realizzazione del progetto integrato di potenziamento e di sviluppo del porto di Civitavecchia e delle relative infrastrutture di viabilità per l’interconnessione con il territorio, ivi compresa la riqualificazione di aree industriali, è autorizzata la spesa di 19,5 milioni di euro per l’anno 2024”. Detto che le risorse provengono da fondi non utilizzati del Decreto Genova (10 milioni) e da riduzione del Fondo per le infrastrutture ad alto rendimento introdotto l’anno scorso (9,5 milioni) la dicitura non è di immediata comprensione, tanto che l’Autorità di sistema portuale degli scali laziali ha preferito riservarsi sull’interpretazione.
Fra le possibili destinazioni lecito ipotizzare quantomeno la realizzazione di una nuova porzione della diga antemurale (ad oggi coperta da Adsp con una contrastata sovrattassa), l’operazione Fiumaretta o l’implementazione di soluzioni atte a rintuzzare l’impatto sui traffici della prevista dismissione della centrale a carbone di Torrevaldaliga.
In materia infrastrutturale l’emendamento modifica anche il quadro economico relativo alla realizzazione del Ponte sullo Stretto (in sostanza attingendo risorse dai Fondi Coesione di Sicilia e Calabria), mentre restano intatte le altre previsioni infrastrutturali: quella che sposta dal provveditore delle opere pubbliche di Piemonte, Val D’Aosta e Liguria al presidente dell’Autorità di sistema portuale di Genova in veste commissariale (l’ente portuale è peraltro a sua volta oggi commissariato) la responsabilità del ripristino della funzionalità dell’impianto funiviario di Savona in concessione alla società Funivie Spa. E quello che sposta dalla linea Adriatica ad alata velocità/capacità al Terzo Valico 350 milioni di euro, a copertura degli extracosti emersi nei lavori di quest’ultima opera, previo ritocco di più norme onde evitare alla committente Rfi ogni rischio di dover imputare al general contractor Cociv la modifica, cosa che attiverebbe contenziosi esiziali per il cronoprogramma dei lavori già tiratissimo.
A.M.
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