Varata in Turchia la Pietro Mondello, nave gemella di Elio ordinata da Caronte&Tourist
E’ la seconda di cinque navi che rientrano nel piano di rinnovamento della flotta avviato dal gruppo siciliano e del valore di 250 milioni di euro
A pochi giorni di distanza dalla consegna del nuovo traghetto ribattezzato Nerea ordinato da Caronte & Tourist per Siremar, il cantiere turco Sefine ha varato anche il nuovo bidirezionale destinato a prendere il nome Pietro Mondello in costruzione per lo stesso committente.
Si tratta di una nave praticamente gemella di Elio, il traghetto che già dal 2018 è entrato in servizio per coprire il collegamento marittimo fra le due sponde dello Stretto di Messina.
Fra le innovazioni che saranno a bordo di questa nuova costruzione spicca ad esempio un ampio pacchetto batterie da 2 MWh di potenza per alimentare alcune funzioni di bordo e per effettuare manovre in porto senza emissioni consentendo al contempo di ridurre anche i consumi. Elio ha una lunghezza complessiva di 132 metri, può viaggiare a una velocità di crociera di 15 nodi, ha una capacità di trasporti di circa 1.500 passeggeri e 290 veicoli su due ponti.
Come spiegato recentemente alla presentazione del traghetto Nerea a Palermo da Olga Franza Mondello, presidente del gruppo armatoriale siciliano, il nome Pietro Mondello è stato dato in ricordo a suo padre.
Il piano di rinnovamento della flotta avviato da Caronte&Tourist in Turchia ha un valore di 250 milioni di euro e prevede la costruzione di altre tre unità , oltre al Pietro Mondello, attese nei prossimi due anni (tre per le isole minori e una, appunto, per l’attraversamento dello Stretto di Messina). A proposito dei nuovi investimenti l’amministratore delegato Vincenzo Franza nell’occasione aveva detto: “Devono esserci le condizioni per le nuove commesse”, in particolare con riferimento “alla durata dei bandi e alla remunerazione del capitale investito” per i collegamenti che assicurano la continuità territoriale marittima. L’armatore, alla presenza del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, e dell’assessore alla Mobilità Alessandro Aricò, al battesimo del nuovo traghetto a Palermo aveva chiesto “affidamenti decennali per ammortizzare i costi”, sostenendo che “4-5 anni di concessione sono troppo pochi, anzi scoraggianti”.
A proposito invece dell’inchiesta giudiziaria che riguarda le navi inadatta (secondo la Procura) al trasporto di passeggeri a mobilità ridotta, nelle scorse ore la Corte di Cassazione ha rigettato l’istanza di dissequestro delle navi avanzata dei difensori, confermando il provvedimento della magistratura della scorsa estate.
N.C.
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