Molo VIII a Trieste: l’espansione è in dubbio con l’ingresso di Msc in Hhla
Lo ha scritto nelle scorse settimane il board della società tedesca agli azionisti interessati dall’offerta pubblica di acquisto. Per il consiglio dei lavoratori possibile anche il disimpegno dalla Piattaforma Logistica
Come era prevedibile, l’operazione con cui la Municipalità di Amburgo ha aperto all’ingesso di Msc l’azionariato della controllata Hhla, uno dei maggiori gruppi terminalistico-logistici tedeschi, ha dato da pensare ai manager della società e fra i dubbi emerge anche la futura espansione del Molo VIII del porto di Trieste.
A valle della conclusione dell’Opa avvenuta nei giorni scorsi lo ha rilevato Il Piccolo ed è scritto nella comunicazione preliminare obbligatoria per il diritto tedesco inviata dal board di Hhla ai soci per valutare l’offerta. Fra le implicazioni dell’operazione per le controllate si legge in particolare che, “per quanto riguarda il terminale di Trieste gestito da Hhla Plt Italy s.r.l., non si può escludere che la definizione dell’Offerta o la partecipazione di Msc – che detiene anche una partecipazione in un terminale a Trieste e in altri terminali nella regione (il riferimento è al Trieste Marine Terminal e, presumibilmente al Tiv di Venezia, ndr) – possano portare a difficoltà per quanto riguarda gli ulteriori piani di espansione del terminal”.
I manager, cioè, ipotizzano che le condizioni competitive e la capacità terminalistica complessiva di Msc nell’area arriverebbe a un livello tale da ridimensionare se non ritrattare il previsto impegno di Hhla nella realizzazione del Molo VIII (alla base peraltro della ridefinizione degli accordi concessori di Tmt con la locale Autorità di sistema portuale negli anni scorsi).
Una lettura condivisa, con ancora maggiore perplessità, dal Consiglio dei lavoratori (organo societario che affianca il board nelle società tedesche come Hhla), che, fra i “rischi strategici” dell’operazione paventano addirittura la cessione della società concessionaria della Piattaforma Logistica: “Poiché Msc gestisce terminali nelle dirette vicinanze del Terminal Hhla, c’è motivo di dubitare che il terminal Hhla rimarrebbe accanto a un terminale di proprietà di Msc in caso di acquisizione da parte di Msc”.
Contattato da Il Piccolo il management di Hhla ha rivisto le posizioni espresse agli azionisti un mese e mezzo fa: “Abbiamo investito – ha dichiarato il responsabile delle attività estere Philip Sweens – nel terminal triestino per posizionarci nel mercato in crescita dell’Adriatico. Hhla Plt Italy è stata sviluppata come un hub importante, che offre opportunità di ulteriore crescita. Continuiamo a perseguire la nostra strategia e rimaniamo impegnati sull’espansione del sito triestino e sullo sviluppo dell’ex area siderurgica come area logistica moderna e sostenibile. La municipalità di Amburgo, che supporta i piani per l’espansione del terminal triestino, rimarrà azionista di maggioranza e l’accordo preliminare vincolante dell’Opa con Msc ha confermato le strategie, la neutralità del modello di business di Hhla e l’equo trattamento di tutti i clienti nei nostri terminal”.
Nel frattempo proprio nei giorni scorsi ha registrato un passo avanti l’iter per la realizzazione delle opere a terra propedeutiche allo sviluppo del Molo VIII, con la ricezione della richiesta di integrazioni all’Adsp da parte di vari soggetti (Commissione Via, Regione Friuli Venezia Giulia e Ministero della Cultura) nell’ambito della procedura di Via. Il progetto prevede una banchina di 88.600 mq circa e un’area di stoccaggio di circa 167.000 m2, di cui circa 126.000 m2 su impalcato a giorno e circa 41.000 su colmata. La banchina ha larghezza di 100,5 m e lunghezza 860 m ed è in grado di ospitare due navi da 24.000 Teu. L’area di stoccaggio prevede 14 baie da 1.620 Teu ciascuna (270 Teu 6 tiri).
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