Salgono da 350 a 825 milioni i fondi extra per il Terzo Valico, con scadenza slittata al 2027
Lo stabilisce un emendamento del Governo alla Finanziaria approvato nella notte. Gli stanziamenti per il porto di Civitavecchia salgono a 35 milioni, destinati all’operazione Fiumaretta
Ritocchi minimi ma significativi quelli apportati dal Governo in limine mortis agli articoli della Legge di Bilancio 2024 riguardanti le materie trasportistico-infrastrutturali.
Un emendamento dell’esecutivo, accolto nella notte in Commissione Bilancio del Senato, aumenta sensibilmente lo stanziamento di risorse destinate a coprire i sovraccosti del Terzo Valico, portandole dai 350 milioni di euro del testo di legge originario a 825 milioni di euro. Rilevante, inoltre, che da una suddivisione su due anni si passi a una su quattro anni (“250 milioni di euro per l’anno 2024, 300 milioni di euro per l’anno 2025, 100 milioni di euro per l’anno 2026, 175 milioni di euro per l’anno 2027”), ricomprendendovi quindi il 2027, malgrado il termine per la realizzazione dell’opera sia stato fissato dal Governo al 2026 (anche in ragione del fatto che parte del finanziamento proviene da fondi Pnrr).
Confermato l’intervento a monte atto a evitare alla committente Rfi ogni rischio di dover imputare al general contractor Cociv la responsabilità dei rincari. Tali risorse (per 350 milioni di euro sottratte agli investimenti sull’alta capacità adriatica e per la parte restante non è chiaro come finanziati) si aggiungono ai 700 milioni di euro già previsti per gli extracosti dell’opera col recente Decreto Asset.
Fatta chiarezza, inoltre, sulla destinazione delle risorse stanziate per il porto di Civitavecchia. I milioni passano da 19,5 a 35, tutti da riduzione del Fondo per le infrastrutture ad alto rendimento (restano quindi intatti i soldi non spesi del Decreto Genova). Il nuovo importo corrisponde esattamente al finanziamento promesso a inizio anno per l’operazione Fiumaretta.
A.M.
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