Pasqualino Monti e il lavoro di “ricucitura” tra Palermo e il suo porto
Anche il rapporto tra Trapani e il suo mare sta cambiando, la città è al centro di due importanti azioni: i dragaggi e l’intervento sul waterfront
“Avere una città ‘complice’ del suo porto significa avere un plus incredibile, perché riesci a creare turismo da terra e da mare, facendo apprezzare e vivere luoghi prima sconosciuti”. Così si esprime il presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale, Pasqualino Monti, sul lavoro di “ricucitura” tra Palermo e il suo porto, avviato con la riqualificazione del porticciolo di Sant’Erasmo e del quartiere su cui insiste, proseguito con l’apertura del Palermo Marina Yachting e che verrà ulteriormente rafforzato con l’apertura, nel 2024, del primo stralcio del progetto di interfaccia che ridisegnerà nuovi confini e abbatterà ogni barriera, cambiando l’ingresso in porto e la viabilità urbana.
“Nell’ esperienza che stiamo conducendo nei nostri porti nel campo della riorganizzazione dell’ambito portuale e del fronte mare urbano – riprende Monti – abbiamo preferito l’integrazione all’antagonismo, cercando di rendere più vivibili le nostre città portuali, provvedendo alla rivitalizzazione dei waterfront con esiti di assoluta eccellenza. Siamo consapevoli che solo un’azione concertata e un piano di sviluppo condiviso tra due realtà, porto e città, possa consentire una crescita senza scontri e con positive conseguenze per tutti. La nostra sfida, infatti, l’abbiamo giocata non tanto in una prospettiva di eliminazione del ‘conflitto’, per molti versi inevitabile o quanto meno fisiologico, ma piuttosto sulla capacità di saper gestire le conseguenze dello sviluppo delle attività portuali, in maniera da ricavare benefici e ricadute positive per i territori interessati dagli importanti processi di crescita dei porti contemporanei. Mi piace pensare alle idee messe in campo – assieme alle risorse – come a sensori del futuro, a sismografi che indagano la capacità di captare le vibrazioni sotterranee della realtà presente, proiettandole in avanti”.
Anche il rapporto tra Trapani e il suo mare sta cambiando, la città è al centro di due importanti azioni: i dragaggi e l’intervento sul waterfront, una rigenerazione che diventa capacità di cancellare degrado, abbandono, cantieri dismessi e di recuperare e potenziare attività produttive trascurate. Una grande occasione per l’intero territorio.
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