Da Vado a La Spezia, giorni di tensione per i lavoratori sulle banchine liguri
Usb ottiene l’endorsment del Consiglio regionale nella vertenza con Gnv, mentre i sindacati confederali proclamano 48 ore di sciopero a Vado Gateway e aprono il caso ‘carosello’ a Lsct. A Genova trattativa sulle tariffe Culmv
I due giorni di disservizi di fine novembre, la mediazione dell’Autorità di sistema portuale di Genova e altre 48 ore di protesta attualmente in essere in banchina non sono bastati a portare l’azienda al tavolo, ma adesso i lavoratori di terra di Grandi Navi Veloci a Genova, rappresentati da Usb, hanno in mano una carta in più.
I consiglieri regionali liguri, infatti, hanno sottoscritto all’unanimità un ordine del giorno che impegna presidente e giunta regionali “a sensibilizzare e sollecitare l’Adsp a incontrare i vertici dell’azienda Gnv e le rappresentanze sindacali dei propri lavoratori onde addivenire ad una soluzione della vertenza in essere che possa tutelare e ampliare il perimetro occupazionale dell’azienda”.
Nel documento che porta la firma dei consiglieri di maggioranza e di opposizione si riassume anche l’oggetto delle rivendicazioni, “relative al doppio regime contrattuale applicato dall’azienda: il tempo pieno per 41 lavoratori e il part-time per altri 12 lavoratori, stante però una differenza di orario di lavoro di appena un’ora, con dirette conseguenze sul trattamento salariale e pensionistico”.
Un mese fa l’Adsp s’era impegnata a sollecitare Gnv ad aprire al confronto con Usb, ma la compagnia ha fatto orecchie da mercante, forte dei cortocircuiti delle norme che disciplinano la rappresentanza dei lavoratori. A maggior ragione dopo la riuscita del fermo di novembre, quella di Usb non parrebbe in dubbio. Ma in seno alla compagnia non si è mai proceduto (devono avviare unitariamente la procedura tutte le sigle presenti fra i lavoratori) alla nomina della Rsu (rappresentanza sindacale unitaria, con cui la parte datoriale è tenuta a confrontarsi), cosicché Gnv può opporre alle richieste di Usb la sua mancata sottoscrizione del Ccnl e il conseguente mancato titolo alla negoziazione di secondo livello.
Che di fatto, in assenza di Rsu, avviene solo e direttamente con le segreterie dei sindacati firmatari (Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti), anche se paradossalmente essi potrebbero non avere una rappresentanza maggioritaria fra i lavoratori di Gnv. Il tutto con l’ulteriore paradosso che proprio in questi giorni in Stazioni Marittime Genova, società come Gnv facente capo a Msc e concessionaria delle banchine su cui la compagnia marittima opera, si è proceduto alla votazione dell’Rsu, con la nomina di un rappresentante indicato da Usb.
Intanto, mentre una nota dell’Adsp ha fatto sapere come i membri del Comitato abbiano “invitato il Commissario straordinario a vigilare affinché si arrivi ad una celere definizione dei tavoli avviati tra Compagnia Unica Paride Batini e i terminalisti del Porto di Genova con riferimento all’adeguamento dei livelli salariali del personale operativo in forza alla Culmv, l’agitazione è cresciuta anche a Vado Ligure, altro scalo del sistema portuale.
Qui sono state le segreterie di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti a comunicare a Vado Gateway, concessionario (facente capo ad Apm-Maersk) del terminal container dello scalo, la proclamazione di stato di agitazione e sciopero (pacchetto di 48 ore). “Le motivazioni sono da ricondursi all’insoddisfazione per le posizioni aziendali assunte in ordine alle tematiche ad essa esposte. Non sono state trovate disponibilità aziendali alle richieste di aumento salariale (…) ed è stata respinta la richiesta sindacale di costituire un accordo quadro sull’accesso alla formazione per l’utilizzo di mezzi operativi, per le attività di ‘Age’ e per i formatori che hanno attualmente un ruolo temporaneo dovuto ad accordi individuali. Anche sui temi di adeguamento del livello contrattuale e sulle commistioni del personale operativo in promiscuità con il Reefer Terminal non ci sono state adeguate risposte”. L’azienda non ha per ora commentato ma è già stato calendarizzato per dopo Natale un tavolo di raffreddamento.
Tensioni, infine, anche nell’altro sistema portuale ligure. Al La Spezia Container Terminal, infatti, è in corso una vertenza che riguarda i rapporti della società controllata dal gruppo Contship e della consorella Hannibal (trasporto multimodale) con l’appaltatore del cosiddetto servizio ‘carosello’ (conduzione ralle), il consorzio Asterix, e soprattutto il subappaltatore Quayside. Quest’ultima, riferisce Città della Spezia, sarebbe stata ammessa a concordato preventivo, affittando il ramo d’azienda portuale a Sealog, al che Lsct e Asterix avrebbero stabilito di risolvere con la fine del 2023 il contratto internalizzandolo ad Hannibal. La vertenza, avviata da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, riguarderebbe la presunta volontà del terminalista di rispettare solo in parte un precedente accordo sull’assunzione dei lavoratori (ne sarebbero internalizzati 65 su 115). Un incontro convocato dall’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Orientale è in corso in queste ore.
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