“Il grande ‘convitato di pietra’ resta la transizione energetica”
Lungo l’elenco di sfide da affrontare nel corso del 2024 secondo Assarmatori
Contributo a cura di Stefano Messina *
* presidente Assarmatori
Il trasporto marittimo, per sua natura, è il primo specchio delle tensioni geopolitiche ed è spesso anticipatore di trend macroeconomici internazionali. A partire dalla pandemia, per arrivare ai conflitti in atto in Europa e nel Medio Oriente, senza dimenticare l’inflazione che condiziona le scelte di consumo, la domanda di beni; per non parlare delle normative ambientali talmente ambiziose da risultare addirittura controproducenti; gli ultimi anni – si puó affermare senza tema di smentite – sono stati per lo shipping forse quelli più lontani da quella che molti definiscono una ‘nuova normalità’.
Si sente spesso parlare, talora anche a sproposito, di resilienza, eppure è un termine che ben si colloca in questo scenario di massima incertezza. Le nostre donne, i nostri uomini e le nostre navi hanno svolto un ruolo decisivo nell’emergenza pandemica e oggi – le navi rigassificatore ne sono il più fulgido esempio – l’armamento rappresenta quell’infrastruttura dinamica e flessibile sulla quale il nostro Paese può fare sempre conto. Per tutti questi motivi Assarmatori ha scelto come titolo del suo Annual Meeting “Al Servizio dell’Italia”, un claim che oggi rivendichiamo con orgoglio anche per il grande lavoro talora scarsamente noto che il mondo armatoriale svolge.
Volgendo per un attimo lo sguardo indietro, a quello che è stato il 2023, notiamo numeri confortanti, soprattutto per quanto riguarda il traffico passeggeri, ormai pienamente in ripresa dopo la pandemia. Le crociere, con circa 13 milioni di passeggeri in Italia, hanno fatto segnare un nuovo record che dovrebbe essere polverizzato già nel 2024. Per quanto riguarda le merci, esistono differenze importanti da settore a settore e prima di formulare un bilancio definitivo dovremo attendere i dati consolidati; certamente le grandi tensioni a livello internazionale e la spinta inflattiva non aiutano.
Le sfide che ci attendono sono tante e impegnative. Alcune sono a costo zero per le casse pubbliche. Mi riferisco alla non più rinviabile opera di semplificazione dell’apparato regolatorio del nostro settore, specie alla luce dell’estensione dei benefici previsti dal Registro Internazionale alle attività svolte dalle imprese italiane anche con navi battenti bandiera di uno Stato dell’UE o dello Spazio Economico Europeo, per evitare che la bandiera tricolore perda di competitività. Il DDL Malan, in corso di discussione al Senato, punta a una sburocratizzazione notevole, con particolare riguardo alle pratiche di bordo e al lavoro a bordo nave. Contiene inoltre misure di rilievo per far fronte all’endemica mancanza di personale nel settore, problema per il quale occorre sottolineare l’iniziativa del Governo che con il recente Decreto stabilisce un cofinanziamento dei corsi relativi alla formazione iniziale dei marittimi.
Importante anche l’attenzione che viene rivolta dall’Esecutivo alla blue economy nel suo insieme. Mi riferisco alla nomina di Nello Musumeci a Ministro per le Politiche del Mare, all’istituzione del Comitato Interministeriale per le Politiche del Mare, (dove Assarmatori è rappresentata dal Segretario Generale Alberto Rossi), che ha recentemente dato alla luce il Piano del Mare; ma non dimentico anche il prezioso ruolo del Ministro Matteo Salvini, del Viceministro Edoardo Rixi e delle Direzioni Generali del MIT che sono state rinforzate.
Il grande ‘convitato di pietra’ resta la transizione energetica, settore nel quale ci troviamo a fare i conti con norme comunitarie e internazionali intempestive. Abbiamo lavorato a lungo per ottenere importanti deroghe all’ETS, per tutelare anche le attività di transhipment e le Autostrade del Mare. Un segmento in cui gli armatori italiani sono leader a livello internazionale per capacità della flotta, con una quota di mercato che sfiora il 40% nel Mediterraneo e una crescita del 57% dal 2009 ad oggi.
Le sfide sul tavolo per il 2024 sono tante. Assarmatori è pronta ad affrontarle.
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