Comet, in lizza per restare a Tremestieri, rispolvera il progetto di deposito Gnl
L’unica offerta per il terminal ro-ro dello Stretto, lato Messina, è dell’attuale concessionario che ha presentato un apposito piano d’investimenti
Secondo quanto riferito da fonti di stampa locale, la commissione giudicatrice dell’Autorità di sistema portuale dello Stretto la prossima settimana avrà una sola offerta da valutare per l’assentimento della concessione di Tremestieri, il terminal che sul lato messinese gestisce il traffico ro-ro dello Stretto di Messina.
“Ho appreso anche io dalla stampa che la nostra dovrebbe essere l’unica offerta” commenta Ivo Blandina, al vertice della Comet, concessionario uscente: “Non potevamo tecnicamente chiedere una proroga, ma siamo assolutamente interessati a proseguire nella gestione, continuando a fare il lavoro che abbiamo svolto negli ultimi sei anni”.
Il bando prevede condizioni simili a quelle in essere (a partire dalla clausola sociale sulla forza lavoro), con poche differenze, anche se significative. In particolare il concessionario non sarà più chiamato a contribuire, con l’Adsp, al mantenimento dei fondali, soggetti a frequenti fenomeni di insabbiamento a causa di venti e correnti. Per contro sarà appannaggio esclusivo del terminalista la manutenzione della rampa a chiocciola di accesso al terminal, che si sviluppa per circa 1 km: “Stimiamo che i costi più o meno siano analoghi, ma se ormai sul dragaggio eravamo ferrati, sul mantenimento di un’opera stradale così soggetta a usura – migliaia i mezzi pesanti che vi confluiscono ogni giorno – le incognite sono maggiori”.
Blandina ad ogni modo non appare preoccupato ed evidenzia gli investimenti prospettati per il prossimo quadriennio: “Riguarderanno principalmente digitalizzazione, sicurezza e affinamenti di servizi peculiari come la pesa. Ma, per quanto non è detto riusciremo a recuperare il finanziamento, vorremmo riprendere in mano anche il progetto di deposito e distribuzione del Gnl, bocciato dalla precedente amministrazione dell’Adsp, che certo non ha brillato per capacità di dialogo con gli operatori. Una stazione di rifornimento è indispensabile e chiesta tanto dagli autotrasportatori quanto dagli armatori, che come Caronte&Turist hanno investito su questo combustibile”.
Non riguardano il concessionario da un punto di vista finanziario, ma lo interessano da quello operativo invece i macroprogetti infrastrutturali sul terminal, il progetto dell’Adsp di un terzo scivolo e quello, comunale, di realizzazione di un nuovo approdo poco più a sud, impantanato però da tempo: “I maggiori problemi operativi derivano dalla congestione che si verifica negli orari di picco, con la maggior parte degli autotrasportatori che vuole affluire/defluire negli orari più congegnali, quando capacità del terminal e della flotta marittima sono fisse. Le nuove strutture, più l’approdo dello scivolo, consentirebbero più ampie potenzialità di sviluppo dei traffici” chiude Blandina
A.M.
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