Firmato il protocollo tra Mimit e Metinvest per il polo siderurgico di Piombino
Metinvest, in joint venture con il Gruppo Danieli insieme al Mimit e alla Regione Toscana hanno compiuto il primo importante passo per il rilancio del secondo porto toscano
La firma posta ieri dal ministro Adolfo Urso sul protocollo di intesa fra il Ministero alle Imprese e al Made in Italy, Regione Toscana, Metinvest e Danieli rappresenta un primo importante passo in attesa degli accordi per il rilancio del polo siderurgico di Piombino che dovranno essere definiti in modo vincolante nei prossimi quattro mesi. Sarà ora necessario l’accordo – anch’esso da definire – tra il governo e il gruppo Jsw, attuale proprietario dello stabilimento nel secondo porto toscano, per poi portare velocemente alla discussione dei piani industriali dei due colossi dell’acciaio che dovranno coesistere nel polo siderurgico. Il ministero coordinerà i lavori tra l’azienda e le istituzioni: la prima convocazione è programmata per la prossima settimana.
Con la firme apposte si procederà verso la realizzazione dello studio di fattibilità che prevede una nuova acciaieria green a Piombino in grado di produrre 2,7 milioni di tonnellate annue di acciaio. L’investimento è di oltre 2,2 miliardi di euro e la prospettiva occupazionale è di circa 1.500 posti di lavoro tra addetti diretti e indotto. Si è intanto appreso che martedì scorso è stata confermata la proroga per la Cassa integrazione in deroga per i 1350 lavoratori di Jsw Steel Italy e che la stessa si protrarrà fino al gennaio 2025.
Metinvest – Danieli, dal lato produzione prevede nello specifico prodotti finiti di acciaio ottenuti dalla trasformazione di materiali ferrosi in coils laminati a caldo, da realizzare a Piombino su una superficie di 260 ettari (nell’area demaniale su cui insistono alcuni impianti della Jsw che, dunque, dovranno essere liberati per fare spazio al nuovo insediamento). come riporta oggi la cronaca locale de Il Tirreno.
Ponendo lo sguardo sui traffici delle merci del porto di Piombino a fine 2013, ovvero nella data coincidente con la chiusura dell’Altoforno delle Acciaierie, al tempo secondo polo siderurgico italiano, questi corrispondevano a 5,246 milioni di tonnellate. A distanza di un anno, a fine 2014, riportarono un risultato percentuale negativo rispetto all’anno precedente del 12,5%, pari a 4,689 milioni di tonnellate (dati Assoporti). Confrontando questi ultimi risultati con i dati del 1° semestre 2023 (AdSP Mar Tirreno Settentrionale) che evidenziano un traffico totale delle merci di 2,045 milioni di tonnellate, e ipotizzando un raddoppio a fine 2023, quindi un totale di 4,090 milioni di tonnellate, otteniamo un dato che si avvicina molto a quello di 9 anni fa.
Con il buon esito dell’accordo per il rilancio del polo siderurgico il porto di Piombino potrebbe finalmente rivedere un aumento di traffici marittimi grazie alle navi in arrivo sia per la consegna delle materie prime sia per il ritiro dei prodotti siderurgici finiti, in considerazione della prevista produzione di 2.7 milioni di tonnellate di acciaio annue, arrivando a risultati mai raggiunti finora.
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