In aumento la pirateria marittima nel 2023 secondo l’International Maritime Bureau
L’organizzazione raccomanda ai comandanti tempestività nella segnalazione degli attacchi affinché possa meglio comprendere e arginare il rischio
Risale nel 2023 la preoccupazione per l’aumento degli episodi di pirateria marittima. Lo conferma con gli ultimi dati di questo mese l’Imb; International Maritime Bureau, organizzazione dell’Icc (Camera di Commercio Internazionale) specializzata nella lotta contro la criminalità marittima che dispone di una sezione dedicata ai crimini della pirateria.
Il suo ultimo rapporto datato 11 gennaio 2024 riporta con preoccupazione il primo dirottamento – dal 2017 ad oggi – riuscito in Somalia il 14 dicembre scorso. L’attacco e il dirottamento sono avvenuti al largo della Somalia il 14 dicembre scorso attraverso l’abbordaggio di una nave portarinfuse Handimax, per opera di presunti pirati somali in un’area situata a circa 700 miglia nautiche a est di Bosaso in Somalia. L’episodio ha portato Michael Howlett, direttore dell’Imb, ad esprimere preoccupazione e a chiedere a tutti i comandanti e agli armatori di continuare a seguire le raccomandazioni e le procedure di segnalazione “secondo l’ultima versione delle migliori pratiche di gestione”.
Nel dettaglio il rapporto Imb informa che nel 2023, rispetto al 2022, ci sono stati 5 attacchi in più da parte dei pirati a mano armata contro le navi. I 120 attacchi 2023 hanno riguardato nella modalità: 105 navi abbordate, 9 tentati attacchi, 4 navi dirottate, 2 navi colpite da fuoco. Sottolineato con attenzione nel rapporto è l’aumento del coinvolgimento dei membri dell’equipaggio in questi ambiti: il numero è salito, rispettivamente nel 2022 e nel 2023, per quanto riguarda quelli in ostaggio da 41 a 73, e quelli rapiti da 2 a 14. Nel 2023 inoltre 10 membri dell’equipaggio sono stati minacciati, 4 feriti e 1 è stato aggredito.
Nel Golfo della Guinea – fa notare Imb – nonostante lo sforzo profuso nel contenimento del numero degli incidenti, ne sono stati segnalati 3 in più rispetto al 2022 (22 contro 19). Da considerare che erano stati 35 nel 2021 e 81 nel 2020. In queste acque sono avvenuti tre dei quattro dirottamenti segnalati a livello globale, tutti e 14 i rapimenti dell’equipaggio, il 75% degli ostaggi segnalati e due membri dell’equipaggio feriti nel 2023. L’area del Golfo della Guinea resta dunque molto pericolosa.
Altre aree pericolose per la sicurezza dell’equipaggio – informa Imb – sono lo Stretto di Singapore, lo Stretto di Malacca e l’arcipelago indonesiano.
Nello Stretto di Singapore il numero di incidenti è elevato, e seppure questi sono stati considerati come crimini di basso livello il 95% di essi ha avuto successo: 37 sono quelli segnalati nel 2023 rispetto ai 38 del 2022; da rilevare però che nove membri di equipaggio sono stati presi in ostaggio. In 3 incidenti sono state segnalate armi da fuoco e in 15 coltelli.
Nello Stretto di Malacca il rapporto segnala un ferito fra i membri di equipaggio nell’abbordaggio avvenuto nell’ottobre 2023: un episodio che come tipologia non accadeva dal 2015.
Nell’arcipelago indonesiano l’aumento degli incidenti è stato consistente: da 10 nel 2022 a 18 nel 2023 (con due membri presi in ostaggio); nel 50% di questi sono state segnalate armi.
Il rapporto Imb termina con la situazione registrata nelle aree del Sud America dove sono stati segnalati quattordici incidenti da navi che erano all’ancora nel porto di Callao in Perù. Sette membri dell’equipaggio sono stati presi in ostaggio; in nove incidenti sono stati denunciati pistole e coltelli. Altre navi, sempre all’ancora, sono state attaccate nei porti di Macapa in Brasile e di Cartagena e Puerto Bolivar in Colombia.
Secondo l’Imb le segnalazioni di pericolo da parte delle navi sono tardive o insufficienti e per questo incoraggia ad agire con tempestività in questo senso affinché possa meglio comprendere ed arginare il rischio; ricorda infine che il suo servizio Piracy Reporting Center è attivo per denunciare crimini di pirateria e fornire supporto alle navi in pericolo 24 ore su 24.
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