Fallito il processo di privatizzazione di Hmm
Secondo il Gruppo Harim l’offerta era inaccettabile in quanto prevedeva di renderlo principale azionista ma non gli garantiva effettivi diritti di gestione
I piani di privatizzazione della compagnia di trasporti di bandiera della Corea del Sud, programmati da tempo, sono andati in fumo oggi.
Secondo Splash247.com Harim Group, uno dei sei pretendenti iniziali all’acquisto di parte delle quote della compagnia coreana, la cui offerta con una società di private equity locale era stata selezionata dalle banche statali, ha annunciato in un comunicato di borsa che si ritira dall’accordo per la privatizzazione di Hmm.
“Sono state condotte trattative sui principali contenuti dell’accordo tra gli obbligazionisti, ma non è stato raggiunto alcun accordo”, ha dichiarato Harim. Il gruppo Harim comprende aziende specializzate negli alimenti, dall’allevamento fino alla vendita, ed ha già una presenza nel settore del trasporto marittimo, avendo rilevato nel 2015 la Pan Ocean, uno dei maggiori proprietari di navi da rinfuse della Corea.
“Nessuna società privata può accettare facilmente un accordo che la rende solo il principale azionista senza garantire gli effettivi diritti di gestione”, ha osservato Harim.
La Korea Development Bank (Kdb), uno dei due creditori statali, ha da parte sua dichiarato: “Non siamo riusciti a raggiungere un accordo a causa delle diverse opinioni su alcuni dettagli”.
Hmm è stata posta sotto il controllo dello Stato nel 2016, in un periodo di gravi difficoltà finanziarie per molte imprese di navigazione coreane, che hanno visto la sua rivale locale, Hanjin Shipping, liquidata pochi mesi dopo.
Fra gli offerenti iniziali oltre al Gruppo Harim, c’erano la Hapag Lloyd – unica realtà straniera poi esclusa dalla corsa proprio per questa ragione – e i sud coreani Sm Group, azienda che controlla il vettore marittimo Sm Line; le aziende di logistica Lx Holdings e Dongwon Group, infine l’esportatore di beni di consumo Global Sae-A.
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