Gas&Heat vuole costruire serbatoi per l’idrogeno in porto a Piombino
Istanza del gruppo pisano all’Adsp, che valuta anche manifestazioni di interesse legate all’eolico, ma il tempo stringe
Dopo quelli per il gas naturale liquefato, Gas&Heat, società specializzata in impianti di carico per navi gasiere, vorrebbe allargare i propri orizzonti operativi anche all’idrogeno e per farlo avrebbe individuato un’area ottimale nel porto di Piombino.
La notizia riportata da La Gazzetta Marittima ha trovato conferma presso l’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno settentrionale, seppure con grande understatement: “L’arrivo del rigassificatore sul porto piombinese ha portato l’Adsp a rivedere le proprie strategie di valorizzazione del sedime portuale di nuova realizzazione. In tale contesto, l’Ente si è posto come obiettivo prioritario quello di assegnare a Pim (Piombino Industrie Marittime, ndr) degli spazi alternativi rispetto a quelli cui ha dovuto rinunciare proprio per l’installazione del rigassificatore. Parallelamente, le circostanze hanno altresì stimolato aggiornate valutazioni circa l’opportunità di mettere a sistema le nuove aree, già oggetto di una precedente procedura di assegnazione risalente al 2021, con alcune manifestazioni di interesse nel frattempo pervenute, connesse per lo più alle attività di realizzazione e movimentazione di serbatoi di idrogeno per navi e all’installazione di parchi eolici flottanti. Siamo ancora in una fase interlocutoria che andrà definita e sviluppata meglio nei prossimi mesi”.
Oltre a Gas&Heat, quindi, ci sarebbe anche almeno un operatore interessato allo sviluppo dell’eolico offshore, ma i dettagli forniti dalla port authority toscana finiscono qui, mentre l’azienda pisana ha preferito non rilasciare commenti sulla questione limitandosi, dalle colonne della Gazzetta, a minacciare di optare per soluzioni “fuori dalla Toscana e anche dall’Italia” capaci di garantire risposte positive molto veloci: “L’opzione Piombino per noi è la migliore, ma il tempo dei fatti non può aspettarci”.
Persino sull’individuazione delle aree, tuttavia, pare regnare incertezza, complice la sospensione (sine die) della procedura di aggiudicazione dei nuovi piazzali messi a gara nel 2021, a sua volta complicata dall’arrivo del rigassificatore e dal tentativo di rivitalizzare l’acciaieria locale (e il relativo indotto siderurgico, anche portuale) coi nuovi progetti di Jsw e dell’accoppiata Metinvest-Danieli.
A.M.
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