Inchiesta della Procura a Napoli sul rilascio di certificati ai marittimi
Due provvedimenti di custodia in carcere, sette ai domiciliari e venti obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria per reati ipotizzati di corruzione e falso in atti pubblici
Anche dipendenti dell’Ufficio della Sanità Marittima, del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in servizio presso la Capitaneria di Porto di Napoli e personale medico dell’Inail e dell’Asl risultano tra i destinatari delle 29 misure cautelari emesse nell’ambito di un’indagine della Guardia Costiera su un presunto giro di mazzette intascate in cambio del rilascio di certificati medici e di idoneità professionale a marittimi.
Coordinati dalla sezione “Reati contro la Pubblica Amministrazione” della Procura di Napoli i militari hanno notificato due provvedimenti di custodia in carcere, sette ai domiciliari e venti obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria per i reati, ipotizzati e a vario titolo, di corruzione e falso in atti pubblici.
I destinatari delle misure cautelari non sono militari ma civili e una delle persone arrestate è un impiegato civile del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti assegnato alla Capitaneria di Porto di Napoli.
Secondo quanto emerso dagli accertamenti in alcuni casi, intermediari, in accordo con impiegati della Capitaneria di Porto, avrebbero garantito ai marittimi il conseguimento o il rinnovo di certificati di idoneità professionale, rilasciati dalla Capitaneria di Porto in mancanza dei requisiti previsti per legge; in altri casi, i marittimi avrebbero conseguito il rilascio di certificazione medica senza che gli stessi venissero sottoposti alle visite mediche; in altri casi ancora, i marittimi avrebbero ottenuto di accedere indebitamente a benefici previdenziali in seguito al rilascio da parte dei sanitari di falsi certificati di malattia.
In cambio gli indagati avrebbero percepito somme di denaro o altre utilità.
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