Calo del 5,4% dei traffici merci a Venezia nel 2023
Siderurgici e ro-ro tamponano il crollo dei prodotti raffinati e la perdita di container, mentre si riprendono i passeggeri (pur restando lontani dai valori 2019) e tiene Chioggia. Per l’Adsp è “record”
I dati di traffico relativi al 2023 appena pubblicati dall’Autorità di sistema portuale del Mar Adriatico settentrionale registrano un dato negativo per Venezia (Marghera), porto principale del sistema, che ha movimentato 23,3 milioni di tonnellate l’anno scorso, oltre 1,3 milioni in meno rispetto al 2022 (-5,4%), mentre a Chioggia con 747mila tonnellate s’è confermato il volume dell’anno scorso.
Molto negativa la performance delle rinfuse liquide, -15,3%, trascinate dal crollo dei prodotti raffinati (-1,1 milioni di tonnellate, pari al -18%) e dei chimici (-6,2%). Meno drammatica la dinamica nel secco (-3,5%), dove le buone performance di cementi (1,5 tonnellate, +14,4%) e siderurgici (2,1 milioni di tonnellate, +35%) non bastano a compensare l’emorragia di volumi (oltre 1,1 milioni di tonnellate in meno) nei segmenti cerealicolo, alimentare e carboniero.
Valore leggermente positivo (+1,2%) per i traffici convenzionali, con l’ottimo risultato dei ro-ro (2,3 milioni di tonnellate, +13%) e quello discreto delle general cargo (2,4 milioni di tonnellate, +1,8%) che superano il -3,5% registrato nei contenitori (5,1 milioni di tonnellate). Crescono del 8,9% i passeggeri dei traghetti locali e non (154mila in tutto) e delle crociere (+121%, 508mila), lontane tuttavia dai valori pre-covid, per le note ragioni però strutturali e non congiunturali legate ai divieti di transito in Laguna per le grandi navi.
Malgrado il -5,4% complessivo, l’Autortà di sistema portuale, come evidenzia la nota di accompagnamento ai dati di traffico, afferma che nel 2023 “il porto di Venezia ottiene il miglior risultato nel settore commerciale mai raggiunto storicamente. Un record ottenuto nonostante la flessione del settore container (-3,5% in termini di tonnellate) ascrivibile per lo più al calo dei Teu vuoti (-9,6%) rispetto a quelli pieni” (in realtà i container pieni ‘persi’ sono stati quasi il doppio, 27.300, di quelli vuoti, 15.500 Teu). Dall’ente fanno sapere che “il traffico commerciale è un aggregato dei traffici al netto di petrolifero e chimico”.
“I dati di traffico del 2023 confermano almeno tre tendenze che ci confortano nelle scelte adottate per progettare il sistema portuale del futuro. Innanzitutto, emerge come gli investimenti effettuati e le attività intraprese in questi anni hanno garantito un pieno sostegno a settori in piena crescita. Le nuove concessioni a terminal commerciali nel settore della movimentazione del cemento, l’implementazione della modalità ferroviaria e i progetti commissariali hanno infatti dimostrato di produrre effetti positivi evidenti. Per quanto riguarda invece il settore industriale della chimica e del settore energetico, che trascinano al ribasso il risultato complessivo del 2023, stiamo assistendo a riposizionamenti strategici connessi per lo più a fenomeni globali esogeni che vedranno la propria stabilizzazione nel medio periodo. Infine, risulta lampante come il traffico ferroviario sia diventato elemento centrale per lo sviluppo del sistema portuale. Anche per questo continueremo a operare per realizzare le importanti opere infrastrutturali annunciate che faranno del nostro porto un vero e proprio hub multimodale. Investire nel settore ferroviario, insieme alla capacità di fornire servizi operativi efficienti, significa servire i terminal commerciali e industriali-portuali offrendo a questi una modalità alternativa di approvvigionamento e di conseguenza sostenere l’intera economia regionale. Ciò è risultato evidente, nell’ultimo anno, in particolare nel settore agroalimentare che ha visto incrementare le tonnellate in arrivo via terra, a parziale compensazione del calo in arrivo via nave, e ridursi le quote in uscita via terra dal porto” ha commentato Fulvio Lino Di Blasio, presidente dell’Adsp veneta.
A.M.
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