Via libera dell’Adsp per Baker Hughes a Corigliano, ma il Comune chiede il parere al Mit
Partono oggi le procedure per l’avvio dei lavori ma il Comune chiede un nuovo Piano regolatore e sottolinea le errate interpretazioni proposte sulla conformità urbanistica
Il presidente dell’AdSP dei Mari Tirreno meridionale e Ionio ha dichiarato giovedì scorso nel corso di un congresso in tema di Zes nel Mezzogiorno svoltosi a Catanzaro, che da oggi, lunedì 12 febbraio, partirà la procedura propedeutica all’inizio dei lavori per l‘annunciato insediamento di Baker Hughes nel porto di Corigliano Rossano. La notizia che segna il passo in avanti per l’investimento nell’area di Corigliano Rossano da parte del gruppo industriale è comparsa su La Gazzetta del Sud e su altri quotidiani locali.
«Tutti i porti calabresi rientrano nella Zes e noi stiamo utilizzando gli strumenti che quella normativa ci affida per velocizzare le istruttorie dei nuovi insediamenti. Oggi scade il termine per la conferenza dei servizi e da lunedì autorizzeremo il progetto: avremo così un nuovo insediamento industriale nel porto di Corigliano» ha detto nell’occasione il presidente Agostinelli, anche in risposta alle preoccupazioni espresse sulla Zes unica dal presidente Svimez e famoso economista, Adriano Giannola.
Ci sarebbe dunque il via libera all’investimento di circa 60 milioni di euro che la multinazionale ha messo nel suo piano di sviluppo. Nella cifra programmata sono previsti interventi di potenziamento dell’insediamento produttivo di Vibo Valentia e un nuovo insediamento nell’area portuale di Corigliano-Rossano, questo pensato con l’obiettivo di creare nuova capacità produttiva con ricadute positive per il territorio in termini economici e occupazionali.
Da parte però dell’amministrazione comunale guidata da Flavio Stasi è giunta, a seguito del congresso, una nota in cui viene specificato che l’ente stesso avrebbe: «fin dall’inizio espresso interesse per la proposta(…). L’amministrazione comunale, in fase di Conferenza dei Servizi ha espresso un dissenso di carattere tecnico-amministrativo rispetto al progetto: ad avviso degli uffici comunali, sono errate le interpretazioni proposte in materia di conformità urbanistica» .
Da quanto si evince il Comune, nonostante l’Autorità portuale vanti poteri speciali definiti proprio dalla Zes, vuole capire fino a che punto possa far leva su un piano regolatore portuale del 1971 e chiede una pianificazione generale sul porto ritenendola inderogabile.
Inoltre – secondo LaC-News24 – in un contesto tecnico-giuridico poco chiaro, tra rispondenza dei piani regolatori portuali, norme e sentenze del Consiglio di Stato, dal Comune per il momento «non hanno potuto esprimere alcun parere». Anche per questi motivi, l’ente comunale avrebbe chiesto dei chiarimenti al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Dal punto di vista strategico ricordiamo che il Comune chiede un nuovo piano regolatore che debba prevedere: “un piano di rilancio complessivo ed una svolta concreta rispetto agli investimenti programmati da tempo, con particolare riferimento alla banchina crocieristica, agli interventi in favore della marineria, e alla nautica di diporto».
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