Quattro nuovi bacini di carenaggio per Tankoa Yachts a Genova Sestri Ponente
Il cantiere ha avviato al Ministero dell’Ambiente l’iter autorizzativo del progetto di espansione dello stabilimento per l’allestimento delle navi da diporto
Abbozzato dai vertici della società all’ultimo Salone di Cannes, il progetto di Tankoa Yachts di espandere il proprio sito genovese di costruzione di navi da diporto ha assunto contorni concreti con l’istanza autorizzativa (per la cosiddetta “valutazione preliminare” ambientale) presentata al Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica.
La documentazione pubblicata dal cantiere specializzato nella realizzazione di yacht sopra i 45 metri spiega che l’attuale configurazione del cantiere, dotato di due capannoni di cemento armato di 90 x 18 metri e di un bacino galleggiante per l’alaggio e il varo di yacht fino a 100 metri non consente di allestire più di tre barche contemporaneamente. Ma “l’acquisizione da parte della società di nuove importanti commesse rende necessario ampliare gli attuali spazi dedicati all’allestimento, passando ad una nuova produzione di 5-6 imbarcazioni in simultanea”.
La collocazione a Genova Sestri Ponente, a fianco dello stabilimento di Fincantieri, dovrebbe, secondo Tankoa, far sì da una parte che, per quanto imponente, da un punto di vista amministrativo per il placet al progetto basti un adeguamento tecnico funzionale, dato che non si stravolgerebbero le funzioni dell’area; e dall’altra che, sotto il profilo ambientale, non si aggiungano “carichi” a quelli esistenti.
Il cuore del progetto è rappresentato dalla realizzazione, in testata del molo oggi in uso a Tankoa, di quattro bacini in calcestruzzo armato, affiancati e appoggiati sul fondale, dotati di apertura rimuovibile ed allagabili, e dietro di essi di una palazzina di 4 piani in calcestruzzo armato fondata su pali da destinarsi a funzioni di uffici, showroom, magazzini.
Alti tutti 8 metri fuori dall’acqua (oltre copertura in carpenteria metallica rivestita di policarbonato), i quattro bacini avrebbero le altre dimensioni differenti (82 x 18, 76 x 16,6, 70 x 16,6, 64 x 15,6), mentre per la palazzina è prevista “una pianta rettangolare allungata di dimensioni 66 x 12 metri e un’altezza di circa 15 metri”. Lo studio depositato al Mase spiega che “dato che la funzione dei bacini è solamente per l’allestimento navi, gli scafi nudi in acciaio giungono in cantiere, vengono spostati all’interno del bacino, opportunamente taccati e allestiti completamente. Una volta completato l’allestimento verranno direttamente varati allagando il locale, ossia aprendo il portone in facciata. La facciata verrà completamente chiusa attraverso l’utilizzo di un portone ad impacchettamento collegato alla sovrastruttura di copertura”.
La documentazione resa pubblica non svela l’ammontare economico dell’investimento previsto dal cantiere né se siano coinvolti altri soggetti, mentre per il cronoprogramma l’unico riferimento è quello ai tre anni di lavori fatto a Cannes da Guido Orsi, marketing & communications manager di Tankoa nonché figlio dell’azionista di riferimento del cantiere.
A.M.
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