Gli ingegneri navali triestini piangono la loro vasca di prova in dismissione
Stigma di cinque professionisti cresciuti all’ateneo giuliano contro la decisione di quest’ultimo di smantellare le strutture destinate alle sperimentazioni fisiche
Riceviamo e pubblichiamo di seguito un intervento con cui Roberto Prever, ingegnere navale che guida lo studio tecnico Naos Ship and Boat Design con sede a Trieste, racconta del tentativo condotto con altri colleghi di fama usciti dall’ateneo triestino (Maurizio Cossutti, Stefano Reggente, Marco La Valle, Enrico Della Valentina, Andrea Bortolato) di convincere quest’ultimo (qui l’ultima lettera inviata al Rettore dell’Università di Trieste, Roberto Di Lenarda) a rinunciare alla dismissione di alcune strutture di cui era dotata la facoltà di ingegneria navale, considerata uno “spreco di risorse pubbliche”.
L’università degli studi di Trieste aveva un laboratorio sperimentale ad ingegneria navale che comprendeva una vasca lineare per le prove di resistenza e autopropulsione, e un tunnel di cavitazione Kempf & Remmers per gli esperimenti sulle eliche.
Tutto questo è stato abbandonato da circa 10 anni, e già a partire dagli anni ’90 è stato ben poco mantenuto. Questo ha portato ad un progressivo abbandono della parte sperimentale (e di conseguenza un progressivo impoverimento della cultura dei neo laureati), dovuto sostanzialmente al poco interesse dei docenti e dal totale disinteresse dei rettori che si sono succeduti.
Nel febbraio 2023, alcuni Ingegneri navali guidati dal sottoscritto, titolari di società di progettazione navale e laureatisi a Trieste, hanno avviato un’interlocuzione con il Rettore Roberto Di Lenarda su questo tema.
Nel farlo hanno appreso che il tunnel di cavitazione era stato già demolito, e che per la vasca lineare era anche stato preparato un programma di “dismissione” per adibire i locali ad altro uso. In maggio 2023 è stato fatto un sopralluogo presso la vasca che ha dimostrato con prove fotografiche che lo stato della vasca era assolutamente compatibile con un ripristino e una sua rimessa in funzione completa, a costi contenuti.
Purtroppo l’università ha accelerato i tempi, emanando un bando per la demolizione, chiamata eufemisticamente “dismissione”, che è iniziata nel febbraio del 2024 ed è ancora in corso.
Si è compiuto e si sta compiendo un atto di scellerata distruzione di un patrimonio della università di Trieste, in assenza di un piano di sostituzione con attrezzature equivalenti nuove, con evidente danno per gli studenti e per la facoltà stessa, in una città dove la costruzione navale riveste un’importanza fondamentale.
La sperimentazione rimane ad oggi e presumibilmente per i prossimi due decenni non direttamente sostituibile dalla simulazione. In altri termini, il ruolo della sperimentazione sui modelli ha e avrà un’evoluzione, potendo essere parzialmente sostituita dalla Cfd in una qualche misura per i test più convenzionali e di geometrie già sufficientemente es plorate, ma avrà sempre un ruolo fondamentale per la validazione dei calcoli numerici e per l’osservazione di fenomeni non ancora facilmente catturabili dalla Cfd.
Inoltre, il ruolo didattico rimarrà di fondamentale importanza in ogni istituto di architettura Navale che voglia fregiarsi di questo nome. Nell’ambito nazionale, Genova è dotata di un tunnel di cavitazione piuttosto simile a quello distrutto a Trieste, che esegue esperimenti anche per Fincantieri. Napoli ha una vasca navale che esegue molti esperimenti per committenti privati nazionali e la usa per la didattica. Molte altre università in Europa hanno una vasca navale per la didattica, e alcune anche per servizi professionali.
Riteniamo pertanto che nel deliberare di smantellare l’unico laboratorio di ingegneria navale dal grande valore didattico e scientifico, la direzione dell’Università di Trieste stia compiendo un grosso sbaglio, causando un grave danno al futuro e alla reputazione della facoltà, sulla base di pareri poco fondati e alquanto parziali. Riteniamo che l’operazione, congiuntamente alla demolizione del tunnel di rappresenti inoltre uno spreco di risorse pubbliche.
Roberto Prever
Naos Ship and Boat design
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