Aggiudicati i lavori Pnrr di restauro del Molo VII di Trieste
Rcm, Vianini e Icop realizzeranno per 86,2 milioni di euro l’intervento propedeutico all’ampliamento del terminal container
I lavori di restauro del Molo VII, sede del Trieste Marine Terminal, il terminal container dello scalo giuliano, cominceranno a breve.
Dal portale dati aperti dell’Autorità Anticorruzione, infatti, si apprende che l’Autorità di sistema portuale di Trieste (che invece non ha comunicato né pubblicato ancora nulla) ha aggiudicato nei giorni scorsi la gara bandita in estate a una cordata composta da Rcm Costruzioni, Vianini Lavori e Icop, a fronte di un’offerta di 86,2 milioni di euro su una base di gara di quasi 91 milioni.
La documentazione di progetto spiega che si procederà a: ripristino strutturale all’intradosso dell’implacato; interventi alla rete acque meteoriche; ammodernamento della rete elettrica; prolungamento delle vie di corsa delle gru Rmg. “Gli interventi strutturali sono resi necessari a seguito dei fenomeni di degrado delle parti in calcestruzzo armato normale e precompresso (corrosione di armature, distacco di copriferri…) verificatisi negli anni anche a causa dell’esposizione della struttura in ambiente marino, fortemente aggressivo per la presenza di cloruri. Gli interventi sono finalizzati a ripristinare le originarie prestazioni strutturali in termini di resistenza, funzionalità e durabilità; non si prevede un rinforzo delle strutture”.
Come è noto il Molo VII sarà oggetto anche di lavori di ampliamento (peraltro in larga parte affidati agli stessi soggetti), per i quali l’intervento in questione, che durerà poco meno di due anni, è conditio sine qua non: “Il completamento del molo VII, inteso come prolungamento del molo, è tassativamente subordinato alla manutenzione straordinaria dell’esistente struttura del molo VII del porto di Trieste di cui al presente progetto” spiega ancora la relazione del progetto preliminare.
Per Rcm in particolare l’appalto segna l’ennesimo colpo di una società impegnata in grandi appalti portuali in ogni parte d’Italia, dal cosiddetto ribaltamento a mare dello stabilimento Fincantieri di Genova Sestri al Progetto Hub di Ravenna, anche se, proprio in relazione a un recente appalto dell’Adsp di Taranto relativo a 22 milioni di euro di lavori di ampliamento della banchina di levante del Molo San Cataldo, il coamministratore Eugenio Rainone è stato iscritto nel registro degli indagati della Procura pugliese con l’accusa di turbativa d’asta, per presunte azioni volte a convincere i soci di un consorzio concorrente a ritirarsene onde farne decadere i requisiti di partecipazione alla gara d’appalto.
A.M.
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