Si allontana sempre di più la Tonnage Tax svizzera
Bocciato dalla competente commissione parlamentare il progetto che mirava ad attrarre nuove compagnie e a portare in bandiera elvetica le navi dei big presenti sul territorio come Msc, Suisat e Nova Marine Carriers
La Cet-S, la Commissione economia e tributi del Consiglio degli Stati del parlamento svizzero, ha suggerito di non portare avanti il progetto di legge per l’adozione di un regime fiscale di favore per le compagnie armatoriali basato sul meccanismo della tonnage tax.
Lo riporta una nota dell’organismo dell’assemblea elvetica: “La Commissione ha preso atto del rapporto sulle ricadute finanziarie dell’imposta sul tonnellaggio che aveva commissionato in occasione del precedente esame di tale oggetto. Anche tenendo conto delle nuove informazioni così acquisite, risulta tuttavia arduo valutare vantaggi e inconvenienti dell’introduzione dell’imposta, fermo restando che nell’attuale situazione il rischio di una diminuzione delle entrate è da ritenersi inopportuno. La costituzionalità del progetto è inoltre tuttora controversa. La Commissione non intende prevedere uno sgravio fiscale a favore di un unico settore: l’introduzione dell’imposta sul tonnellaggio andrebbe piuttosto valutata nel contesto di una strategia fiscale di più ampio respiro. Per tali motivi, con 7 voti contro 4 e 2 astensioni la Commissione propone alla Camera di non entrare in materia. Una minoranza è invece dell’avviso che l’introduzione dell’imposta possa costituire un vantaggio per il nostro Paese. Poiché ritiene inoltre che il rischio di una diminuzione delle entrate non sia di grande entità, propone di entrare in materia”.
Nella documentazione a sostegno della proposta di legge si leggeva che “Il nostro Consiglio intende creare condizioni quadro adeguate per rendere competitiva la piazza economica della Svizzera che, grazie all’introduzione dell’imposta sul tonnellaggio, accresce la propria attrattiva per le imprese di navigazione marittima. In tal modo si può migliorare la competitività internazionale di un settore, quello della navigazione marittima, caratterizzato da un’elevata mobilità e quindi contribuire a potenziare l’insediamento di imprese del settore marittimo. Questo strumento di promozione consente inoltre di favorire il settore delle materie prime, già fortemente rappresentato in Svizzera”.
E nel paragrafo dedicato alle “Imprese di navigazione marittima domiciliate in Svizzera” si poteva intravedere l’obbiettivo della norma: “Oltre alla flotta svizzera d’alto mare, sono domiciliate in Svizzera anche imprese di navigazione marittima che operano su scala internazionale. L’Associazione Svizzera del commercio di materie prime e del trasporto marittimo (Swiss Trading and Shipping Association, STSA) conta poco più di 60 imprese affiliate che detengono circa 900 navi. Tra le principali imprese di navigazione marittima domiciliate in Svizzera figurano la Mediterranean Shipping Company (Msc) con sede a Ginevra, la Suisse-Atlantique Société de Navigation Maritime (Suisat) con sede a Renens e la Nova Marine Carriers con sede a Lugano”.
Tutto da vedere, tuttavia, che l’adozione del regime di tonnage tax da parte dell’erario svizzero indurrebbe le suddette compagnie all’iscrizione in bandiera rossocrociata e all’abbandono dei vari vessilli di Panama, Marshall Islands o di altre bandiere comunitarie (fra cui Malta e Madeira). Considerazione che forse ha indotto la Cet-S a suggerire di soprassedere.
A.M.
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