Torna il sereno sulle crociere nel porto di Catania
Catania Cruise Terminal ritira il ricorso al Tar contro la procedura di project financing per la realizzazione della nuova stazione marittima
Dopo mesi in cui aveva fatto segnare burrasca, il barometro dei rapporti fra l’Autorità di sistema portuale del Mar di Sicilia orientale e Catania Cruise Terminal indica un rasserenamento alle viste. Il concessionario della gestione del traffico crocieristico del porto etneo, parte del gruppo turco Global Ports Holding, infatti, ha ritirato l’imponente ricorso amministrativo presentato contro vari atti dell’Adsp nei mesi scorsi.
Nel mirino era finita la procedura che aveva portato alla emanazione di un bando per l’espletazione di servizi di interesse generale nei porti del sistema e la realizzazione e gestione di una stazione marittima a Catania. Un bando germinato dalla proposta di project financing avanzata all’ente dalla cordata guidata dalla palermitana Operazioni e Servizi Portuali e finito nel mirino di alcuni operatori portuali di Augusta e di alcuni politici locali, anche se “nessun altro ricorso oltre a quello di Cct è stato presentato nei termini” ha spiegato il presidente di Adsp Francesco Di Sarcina.
Ma Cct si era mossa anche per l’accertamento e la declaratoria di “inadempimento dell’Adsp” alle obbligazioni scaturenti dagli accordi fra le due parti “concernenti la complessiva rinegoziazione e il riequilibrio del rapporto concessorio”, e “dell’obbligo dell’Autorità di sistema portuale del Mare di Sicilia orientale di accogliere l’istanza di riequilibrio/proroga della concessione formulata da Catania Cruise Terminal”.
Di Sarcina ha spiegato come, “nel momento in cui abbiamo chiarito che a gara andrà la gestione commerciale della nuova stazione marittima, ma non quella delle operazioni di imbarco/sbarco e delle altre prerogative concessorie, Cct ha ritenuto venir meno il fondamento del proprio ricorso. Del resto recentemente la sua concessione è stata prolungata di due anni in ossequio alle norme covid fino al giugno 2027. Solo allora le sue funzioni saranno riassoggettate a procedura ad evidenza pubblica”. Circostanza che si è evidentemente accompagnata alla risoluzione delle altre asperità nel rapporto concedente-concessionario, dato il completo ritiro del ricorso.
A.M.
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