Con l’arrivo di Baker Hughes il Comune di Corigliano ora pretende il Piano Regolatore Portuale
L’amministrazione in una nota si rivolge alla port authority chiedendo di vincolare tutte le altre banchine (la 1, parte della 2, parte della 4, la 5, la 6 e tutte le altre aree) all’utilizzo esclusivo della marineria locale oppure a fini turistici (banchina crocieristica e diporto)
La notizia, annunciata dall’Autorità di sistema portuale dei Mari Tirreno meridionale e Ionio, della sottoscrizione di un atto con Baker Hughes nell’ambito del possibile insediamento dell’azienda nel porto di Corigliano Calabro ha immediatamente innescato la reazione del comune di Corigliano Rossano di cui lo scalo fa parte.
“Come più volte sottolineato dall’Amministrazione, senza preclusioni di carattere ideologico, la città – si legge in una nota – non può non essere felice di un possibile insediamento produttivo da parte di un investitore privato che si è dimostrato serio e corretto nelle interlocuzioni di questi mesi. Sotto questo aspetto, in caso di effettivo insediamento, l’azienda ha assunto pubblicamente precisi impegni sotto ogni profilo, e in particolare sotto il profilo occupazionale a favore della comunità di Corigliano-Rossano: impegni sui quali ovviamente vigileremo”.
Fatta questa premessa il Comune di Corigliano sottolinea che “diversi sono, invece, gli aspetti di carattere amministrativo poco chiari, più volte sottolineati nell’ambito della conferenza dei servizi, con particolare riferimento alla totale assenza di pianificazione urbanistica all’interno del Porto e quindi all’impossibilità di ottenimento della conformità urbanistico-edilizia delle opere proposte. A tal proposito è utile sottolineare come, alla richiesta di parere formulata dal Comune di Corigliano-Rossano in data 6 febbraio 2024, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti abbia risposto richiedendo alla Autorità di Sistema chiarimenti in merito allo stato dell’iter del DPSS (Documento di Pianificazione Strategica) e del PRP (Piano Regolatore Portuale). Tali chiarimenti sono stati forniti dall’AdSP con successiva missiva, nella quale si precisa che, dal 1994, nel 2022 è stato dato incarico per la redazione del DPSS senza che questo sia stato ancora approvato”.
In questo caso l’ente comunale ha già ribadito che “è possibile certamente procedere ad autorizzare, comunque, qualsivoglia progetto attraverso i poteri speciali conferiti anche alla Autorità di Sistema nella Zona Economica Speciale, ovviamente assumendosi la responsabilità di autorizzare in variante agli strumenti urbanistici le opere mediante la procedura per il rilascio della cosiddetta Autorizzazione Unica. Per trasparenza nei confronti dei cittadini, dei diretti interessati e delle altre Istituzioni”, il Comune di Corigliano precisa però che, “dal momento che l’unica conferenza dei servizi indetta da parte della Autorità Portuale è finalizzata al rilascio di una concessione demaniale, ai sensi dell’art. 15 del Regolamento per l’utilizzo delle aree (con riferimento ad un modello D1), e non alla richiesta di “Autorizzazione Unica” ai sensi dell’art. 5-bis D.L. 91/2017, l’Ufficio competente del Comune ha richiesto chiarimenti, che siamo certi che l’Autorità di Sistema fornirà in via definitiva. Merita ulteriore approfondimento, del resto, come la relativa istanza da parte dell’azienda Nuovo Pignone S.r.l. mediante lo Sportello Unico Digitale per la ZES Calabria sia datata 12 dicembre 2023, quindi ben dopo la convocazione di suddetta conferenza dei servizi, del 31 ottobre scorso”.
La nota del Comun di Corigliano prosegue dicendo che, “trattandosi di una materia piuttosto complessa, certamente l’Ente Comunale non può vantare la medesima padronanza e competenza della Autorità di Sistema che, quotidianamente, si relaziona con la normativa inerente alle ZES e, pertanto, si è certi che ogni perplessità di carattere procedimentale sarà chiarita definitivamente da parte di suddetta Autorità, considerando che si tratta comunque di aspetti che attengono alla corretta gestione di questa importante vicenda. Di certo l’ente comunale – aggiunge – a prescindere dall’esito di queste procedure, non può non sottolineare l’imbarazzante assenza di un Piano Regolatore Portuale a 30 anni dall’approvazione della legge 84 del 1994, dalla quale si evince la totale mancanza di pianificazione rispetto allo sviluppo del nostro territorio: una condizione inaccettabile”.
A questo proposito, “nelle scorse settimane, proprio in vista della eventualità di utilizzo dei poteri speciali della Zes per autorizzare l’insediamento in discussione – col rischio che tale circostanza esautori il Comune nel ruolo che gli compete – l’Amministrazione Comunale ha sottoposto alla Autorità di Sistema una bozza di Accordo propedeutico alla stesura del Piano Regolatore, con il quale si vincolano tutte le altre banchine (la 1, parte della 2, parte della 4, la 5, la 6 e tutte le altre aree) all’utilizzo esclusivo della marineria locale oppure a fini turistici (banchina crocieristica e diporto). Chiaramente, in attesa delle spiegazioni richieste, anche alla luce delle numerose criticità sottolineate più volte in questo procedimento e del fatto che l’assenza di pianificazione portuale sia responsabilità esclusiva della Autorità di Sistema, ci aspettiamo che tale Accordo venga recepito ed accettato” è la conclusione dell’amministrazione comune di Corigliano Rossano.