Forti timori degli spedizionieri per i rischi connessi alla Cbam
I vertici di Assosped Venezia e Anasped hanno espresso le loro preoccupazioni rispetto all’assunzione del ruolo di rappresentante indiretto di soggetti non residenti in Ue
rischi (ma anche le opportunità) che si stanno creando per gli spedizionieri con l’entrata in vigore del Cbam (Carbon Border Adjustment Mechanism, ovvero il dazio doganale ambientale per i prodotti realizzati con elevate emissioni di gas serra) sono stati al centro ieri di un convegno organizzato a Marghera da Assosped Venezia e Anasped a Marghera. Alla presenza dell’avvocato Sara Armella, legale dello studio Armella & Associati esperta in materia, i rappresentanti delle due associazioni hanno espresso i loro timori rispetto alle responsabilità che gli operatori possono assumere nel caso in cui si trovino a ricoprire il ruolo di rappresentanti indiretti di soggetti importatori non residenti nella Ue.
Un punto di vista compreso da Armella, che però ha invitato a guardare anche alle opportunità che parallelamente si creeranno per la categoria. Riguardo le criticità connesse all’assunzione del ruolo di rappresentante indiretto, l’avvocato genovese ha affermato: “Abbiamo visto come cautelarsi da questo rischio: contratti di mandato, assicurazioni, scelta molto attenta degli operatori per i quali assumere la responsabilità di dichiarante Cbam”. Ciò detto, secondo Armella “è giusto però sottolineare che questa è una grande svolta dal punto di vista della sostenibilità ambientale”, mentre da quello professionale “può essere anche un’opportunità, qualcuno lo ha detto, perché le aziende importatrici sono impreparate di fronte a questo nuovo adempimento, e la capacità e l’esperienza degli spedizionieri è certamente fondamentale”.
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