Adriatic Lng sempre più vicina a Vtti
Exxon sarebbe in trattativa con la controllata di Vitol per la cessione del rigassificatore di Rovigo per 800 milioni di euro. Snam pronta a salire al 30%
Secondo Reuters sarebbe ormai prossimo il passaggio di proprietà di Adriatic Lng, proprietaria e gestrice del rigassificatore di Rovigo.
Tramontata la trattativa con Blackrock, l’azionista di maggioranza (70,68%, il resto è di QatarEnergy, 20,02%, e Snam, 7,3%) di Adriatic Lng, Exxon, avrebbe imbastito una negoziazione, sul valore di 800 milioni di euro per l’intero pacchetto azionario, con il gruppo internazionale specializzato nello stoccaggio di idrocarburi Vtti, controllato dalla multinazionale olandese Vitol (con il 45% tramite Vitol Investment Partnership II), dal fondo australiano Ifm Investors (con il 45% attraverso Ifm Global Infrastructure Fund) e dalla emiratina Adnoc-Abu Dhabi National Oil Company (con il 10%).
Una volta firmato l’accordo, l’operatore italiano della rete del gas Snam, che attualmente possiede una quota del 7,3% nel terminale, avrà 45 giorni per decidere se esercitare il diritto di prelazione per aumentare la propria partecipazione nel progetto. L’amministratore delegato della controllata statale Snam, Stefano Venier, aveva dichiarato a gennaio che il gruppo potrebbe aumentare la propria partecipazione nel terminal fino al 30% in base ad un accordo con gli attuali azionisti, rafforzando la propria influenza su un asset considerato strategico per il Paese. L’ipotesi è che possa essere Snam a rilevare quindi la quota di Qatarenergy.
Essendo sfumato sul traguardo l’accordo con Blackrock, Reuters ha precisato come secondo una sua fonte non si possano escludere sorprese dell’ultimo minuto nel tentativo di acquisto di Vtti. Secondo Beebez interessati al dossier erano anche l’asset manager tedesco IKAV, l’investitore Igneo Infrastructure Partners, affiliato al gigante degli investimenti australiano First Sentier Investors, e il fondo statunitense Stonepeak.
Adriatic Lng registrato nel 2022 un fatturato di oltre 352 milioni di euro, in crescita del 108,5% rispetto all’esercizio precedente, un ebitda di 166,7 milioni (più 47,3% rispetto al 2021) e una liquidità netta di 24,3 milioni. Nel 2022 ha pagato dividendi per 61,3 milioni ed ha in corso una procedura autorizzativa per l’aumento della capacità massima di rigassificazione del terminale da 9 miliardi a 9,6 miliardi di metri cubi l’anno, che porterebbe a 5-7 attracchi in più l’anno. Il principale utilizzatore del rigassificatore di Rovigo è il gruppo Edison, che ha una capacità contrattualizzata fino al 2034 pari a 6,3 miliardi di metri cubi.
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