Anche interessi cinesi coinvolti nell’ultimo tragico attacco degli Houthi
La bulker True Confidence era stata noleggiata da Chinaland Shipping. Filippini e vietnamiti i marittimi uccisi
A differenza di quanto affermato dal Centro di comando degli Stati Uniti (Centcom), non sono liberiani bensì cinesi gli interessi che operano la bulk carrier True Confidence (bandiera Barbados), vittima ieri di un assalto da parte dei ribelli Houthi che ha portato alla morte di tre marittimi (due filippini e un vietnamita) e al ferimento anche grave di alcuni altri membri dell’equipaggio.
Lo svela una nota odierna inviata agli stakeholder dalla Chinaland Shipping, operatore cinese che aveva noleggiato la nave per trasporto di acciaio e rotabili dalla Cina verso il Mar Rosso e il Mediterraneo.
Si tratterebbe del primo caso di coinvolgimento di interessi cinesi nell’ambito delle recenti tensioni nell’area, anche se non è chiaro se di ciò gli autori dell’assalto fossero consapevoli, dato che, dopo l’attacco al mercantile, un portavoce degli Houthi ha ribadito che il gruppo continuerà a condurre attacchi contro le navi legate a Israele in Mar Rosso fino alla fine della guerra a Gaza. I ribelli hanno inoltre accusato gli Stati Uniti per aver sostenuto i “crimini genocidi” di Israele: “Riteniamo l’America responsabile delle ripercussioni di tutto ciò che accade nel Mar Rosso. Il mondo non deve dimenticare i crimini genocidi commessi da Israele contro il popolo di Gaza, con il pieno sostegno americano” ha detto il portavoce Abdul Salam in un post su X.
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