Assologistica: no al nuovo distanziere container perché produce un aumento delle distanze del 3%
Secondo l’associazione lo strumento ora sarebbe impostato a escludere le strade statali e sarebbe necessaria almeno la possibilità di stabilire instradamenti alternativi. Invito alle altre associazioni a rivedere la loro posizione
L’accordo dello scorso fine mese per applicare dal mese di aprile il nuovo distanziere per l’autotrasporto dei container è stato firmato da undici associazioni degli autotrasportatori (Anita, Assotir, Cna Fita, Confartigianato Trasporti, Confcooperative, Fai, Fedit, Fiap, Legacoop, Trasportounito e Unitai) e tre della committenza (Assarmatori, Confitarma e Federagenti), ma non da Assologistica.
Le ragioni di questa scelta, riporta trasportoeuropa.it, le spiega Aldo Rosada, membro della commissione Trasporti di Assologistica, chiarendo innanzitutto che l’associazione approvò il nuovo distanziere nell’edizione 2020, nonostante avesse riscontrato che rispetto all’edizione del 2010 ci fosse un aumento medio delle distanze del 2-3%. Nel 2021 venne quindi istituita una commissione tecnica per affrontare alcune differenze interpretative. La commissione lavorò nel biennio successivo, producendo la versione dell’11 dicembre 2023.
Di questo aggiornamento, Assologistica informa di aver accettato le addizionali chilometriche per i porti di Genova, La Spezia, Livorno, Napoli, Marghera e Trieste e il punto convenzionale per le città capoluogo di provincia.
Non sono invece state accettate da Assologistica le altre innovazioni di questa revisione riguardanti una nuova cartografia perché in diversi casi prende in considerazione le autostrade escludendo le strade statali. L’associazione ritiene infatti che il distanziere nazionale debba essere impostato utilizzando nell’ordine: le altre strade importanti; le strade importanti; le autostrade. A supporto della sua opinione l’associazione ha svolto dei test su questa edizione rilevando, rispetto all’edizione del 2020, “un aumento medio delle distanze di circa il 3%, e in 89 tratte si è riscontrato un aumento di circa 100 chilometri”.
Rosada porta a tale proposito alcuni esempi degli aumenti chilometrici: Porto Genova-Sondrio-Porto Genova, nel 2020 erano 580 km e nel 2023 sono 653 km; Porto Marghera-Rimini-Porto Marghera nel 2020 erano 404 km e nel 2023 sono 529 km; Porto Trieste-Cesena-Porto Trieste nel 2020 erano 685 km e nel 2023 sono 815 km; Melzo-Sondrio-Melzo nel 2020 erano 270 km e nel 2023 sono 389 km. (+km 119).
Assologistica precisa che anche in questo caso “avrebbe deciso di accettare e sottoscrivere l’aggiornamento del distanziere 2023, sempreché il relativo verbale, per motivi di mercato, prevedesse la possibilità che le parti (committente e vettore) in sede contrattuale e per alcune tratte, avessero avuto la possibilità, in totale autonomia, di stabilire instradamenti alternativi”. Questa proposta non è stata accettata dal Comitato Nazionale Trasporto Contenitori (Cntc), quindi “suo malgrado Assologistica si è trovata nelle condizioni di non poter sottoscrivere il verbale relativo al distanziere nazionale contenente l’aggiornamento 2023”.
Ora l’associazione invita le altre sigle che partecipano al Cntc “a rivedere la loro posizione, finalizzata a riportare l’unità del tavolo, diversamente si potrebbe verificare che il nuovo distanziere con l’aggiornamento 2023 venga utilizzato e/o riconosciuto solo dalle aziende armatoriali”.