Trasferita e approdata alla diga di Genova Pra’ la Tronds Barge 33
La grande chiatta noleggiata da Webuild rimarrà in sosta fino a settembre quando sarà poi trasferita a Vado Ligure per costruire i cassoni
Come previsto (e preannunciato da SHIPPING ITALY lo scorso gennaio) l’enorme chiatta semisommergibile che verrà utilizzata per costruire i più grandi cassoni necessari per la costruzione della nuova diga di Genova è stata trasferita dal pontile levate di Stazioni Marittime nel porto storico di Sampierdarena al suo approdo temporaneo sulla diga foranea a Genova Pra’.
Il consorzio Pergenova Breakwater lo aveva già spiegato appunto a fine gennaio quando la Tronds Barge 33 è apparsa in rada di fronte al capoluogo ligure: “Ormeggerà provvisoriamente alla diga di Pra’ in attesa di essere trasportata a Vado Ligure”. Prima di entrare in funzione, sulla nave dovranno essere effettuate alcune lavorazioni preliminari: “La Barge dovrà essere attrezzata con tutto il necessario alla prefabbricazione (sostanzialmente cassaforma, aste di spinta, martinetti e minuterie varie)” avevano fatto sapere dal consorzio.
Visti i timori e le polemiche con i comitati locali dei mesi passati e le rassicurazioni del viceministro ai Trasporti, Edoardo Rixi, da Pergenova Breakwater fanno nuovamente sapere che non è prevista a Pra’ la costruzione di alcun cassone a Pra’; la barge sosterrà inattiva fino al termine dell’estate perchè a settembre è previsto il suo trasferimento a Vado Ligure dove avverrà per lei l’avvio della operazioni di costruzione dei grandi cubi di cemento che serviranno come base della nuova diga foranea di Genova.
In parallelo alla Tronds Barge 33, procedono al cantiere San Giorgio del Porto anche i lavori della Boa 34, una barge di proprietà della società norvegese Boa Offshore As attualmente in fase di allestimento con gru e attrezzature per l’esecuzione delle colonne in ghiaia. Dopo un paio di mesi di lavori è previsto si sposti sul campo di lavoro alla fonda. Rispetto ai programmi annunciati nel recente passato questa barge semiaffondante prenderà il posto di due pontoni che avrebbero dovuto essere noleggiati razionalizzando e velocizzando in questo modo le procedure di ‘trivellazione’ del fondale per ottenere le colonne di ghiaia.
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