Sono Fair Market Value Capital Partners e TD Asset Management i due fondi che entrano al 28% in Psa Italia
Dopo l’uscita di scena di Axa e il riacquisto del 100% delle azioni da parte di Psa International è stato subito concretizzato l’ingresso dei due nuovi fondi come azionisti di minoranza
A meno di 72 ore dalla notizia che Psa ha formalizzato la scelta di esercitare il suo diritto di prelazione per salire al 100% della società che controlla i tre terminal container di Marghera (Vecon) e di Genova (Sech e Pra’), rilevando il 38% messo sul mercato dai fondi Infracapital e Infravia, è già stato annunciato il nome dell’investitore finanziario che diventa il nuovo azionista minoranza dei tre terminal.
FMV Industrial Infrastructure Fund I SCSp, con la consulenza di Fair Market Value Capital Partners, e TD Greystone Infrastructure Fund (Global Master) SCSp, con la consulenza di TD Asset Management Inc., hanno infatti annunciato di aver acquisito congiuntamente una partecipazione del 28% in PSA Italia da PSA International.
Una nota spiega che, attraverso questo investimento, Fmv e Tdgif continueranno a sostenere la strategia di crescita di Psa Italia sia all’interno del mercato locale italiano sia nell’espansione del suo hinterland verso i mercati vicini, tra cui la Svizzera e la Germania meridionale.
Frederic Michel-Verdier, fondatore e amministratore delegato di Fmv, ha dichiarato: “Questo investimento in Psa Italia è il culmine di un rapporto professionale decennale con Psa. Siamo lieti di collaborare ancora una volta con Psa, un vero leader globale nel settore dei porti e dei terminal, per l’investimento in questo asset di primaria importanza. Siamo rimasti impressionati dalle operazioni di livello mondiale condotte dal management e dai dipendenti di Psa Italia”.
Sempre Frederic Michel-Verdier ha ancora aggiunto: “Psa Italia è il principale portafoglio di terminal gateway in Italia e si trova in una posizione unica per fornire servizi logistici ecologici alla sua base di clienti altamente attivi nel Nord Italia e oltre. Non vediamo l’ora di consolidare il forte rapporto che abbiamo sia con Psa che con Tdam, attraverso questo investimento in Psa Italia”.
Jeff Mouland, managing director e head of global infrastructure investments di Tdam, ha dichiarato: “Tdam è entusiasta di collaborare con Psa e Fmw in questa operazione. Il settore portuale è un focus strategico della diversificazione globale del nostro fondo e la possibilità di espandere ulteriormente il nostro portafoglio di porti europei rappresenta un’opportunità unica per la nostra strategia. Non vediamo l’ora di costruire sul nostro investimento in Psa Italia e di espandere la nostra cooperazione in corso a livello globale”.
Giulio Schenone, fino a pochi giorni fa azionista con il 5% della società (Gruppo Investimenti Portuali) che ha ceduto a Psa International il 38% della società che controllava i tre terminal container di Marghera e Genova, dovrebbe rientrare nella compagine azionaria di Psa Italia con una piccola quota azionaria.
Da informazioni raccolte in ambito finanziario i tre terminal container di Psa Italy a Genova e a Marghera sono stati valutati complessivamente quasi 1,5 miliardi di euro.
Nel 2023 il terminal container di Psa Genova Pra’ ha movmentato 1.470.000 Teu (-3% rispetto al 2022), Psa Venice – Vecon 336.000 Teu (+10%) e Psa Sech 247.000 Teu (+6%). La consueta analisi del Centro Studi Fedespedi sui bilanci dei terminal container italiani alcuni mesi fa aveva reso noto che il Psa Sech di Genova nel 2022 aveva chiuso con 41 milioni di euro di ricavi, 8,8 milioni di Ebitda, 3,9 milioni di Ebit e 2,4 milioni di utile netto, Psa Genova Pra’ aveva invece raggiunto 219 milioni di entrate, 85 milioni di Ebitda, quasi 65 milioni di Ebit e e 45,9 milioni di profitto netto e infine Psa Venice – Vecon poteva vantare per il 2022 36,8 milioni di fatturato, 17,5 milioni di Ebitda, 13,8 milioni di Ebit e 10,1 milioni di risultato netto positivo.
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