Gozzi (Duferco) si consola con un altro maxi utile della sua Nova Marina Carriers nello shipping
La joint venture armatoriale con la famiglia Romeo ha mandato in archivio il 2023 con un profitto netto di 50 Mln $ e ricavi per 329 Mln $. Investiti 7 milioni di euro invece in Ital Brokers
Seppure in queste settimane i pensieri e le preoccupazioni di Antonio Gozzi, presidente di Federacciai e del Gruppo Duferco, siano con ogni probabilità concentrati sulla corsa (a ostacoli) alla presidenza di Confindustria (corsa dalla quale al momento è stato escluso dai saggi di viale dell’Astronomia salvo ricorsi), il manager e imprenditore chiavarese qualche buon motivo per sorridere lo trova guardando ai risultati della sua società armatoriale con sede a Lugano, in Svizzera.
La lussemburghese Nova Marine Holding. S.A., società partecipata al 50% insieme alla famiglia Romeo e a cui fa capo la shipping company Nova Marine Carriers, ha chiuso l’esercizio 2023 con risultati di bilancio estremamente positivi; l’anno appena trascorso è stato infatti il secondo migliore della sua storia dopo il 2022.
Secondo quanto si apprende dal bilancio della lussemburghese Duferco Participations Holding, la cassaforte in mano ad Antonio Gozzi e allo zio materno Bruno Bolfo, la divisione shipping del gruppo Duferco, grazie appunto al buon andamento della partecipata Nova Marine Carriers, nel 2023 si è portata a casa 25,5 milioni di dollari (nel 2022 questa stessa voce era stata quasi doppia, ovvero il dividendo risultava essere stato di 41,1 milioni di dollari).
Nell’esercizio appena trascorso i ricavi della shipping company guidata dalla famiglia Romeo (con in testa il padre Giovanni e il figlio Vincenzo) sono stati pari a 314 milioni di dollari (in calo di un -8% rispetto ai 342 milioni del 2022), mentre il profitto netto al termine dell’esercizio scorso aveva raggiunto quota 50,9 milioni di dollari, il secondo miglior utile dopo quello del 2022 che era stato di 82,3 milioni di dollari. L’equity dell’azienda ha raggiunto i 280 milioni di dollari con un indicatore Roe (return on equity) del 18%.
“L’esercizio 2023 è stato un anno difficile, caratterizzato da un’elevata volatilità sui mercati dei noli” si legge nel bilancio di Duferco che ogni anno chiude al 30 settembre. Che poi prosegue dicendo: “Nova è riuscita a far fronte a questo periodo difficile essendo molto attiva nel bilanciare sia il portafoglio merci che l’esposizione delle navi e facendo leva su queste oscillazioni producendo il secondo miglior risultato nella storia di Nova. I livelli di nolo durante il 1° trimestre 2023 (ottobre – dicembre 2022) sono rimasti stabili, in linea con quanto visto nel 2022, mentre si sono attenuati all’inizio del 2° trimestre 2023 (gennaio – marzo 2023), raggiungendo il punto più basso durante il 3° trimestre (aprile – giugno), soprattutto a causa dell’aumento dell’inflazione in Europa, del successivo aumento dei tassi di interesse in tutto il mondo e del rallentamento dell’economia cinese”. Poi ancora si legge: “I mesi estivi hanno registrato un aumento dei livelli di trasporto, soprattutto a causa dell’inizio della campagna dei grani e dell’aumento dei tempi di attesa per il passaggio del Canale di Panama (a causa del basso livello dell’acqua), sottraendo capacità di trasporto al mercato. Questi due elementi hanno portato il mercato dei noli a crescere costantemente, raggiungendo il picco alla fine di settembre 2023.
Per prepararsi ad affrontare condizioni di mercato più difficili, Nova Marine Carriers “ha perseguito una strategia prudente di riduzione dell’indebitamento, con rimborsi extra e scadenze trimestrali verso gli istituti di finanziamento e allocando oltre 68 milioni di dollari di liquidità generata dall’attività operativa, riducendo sensibilmente l’indebitamento bancario in essere in Nova e nelle sue joint venture”. Nessun riferimento ai nuovi piani di sviluppo della società che pure recentemente ha annunciato di aver ordinato una nuova bulk carrier in Giappone.
A proposito delle partnership con altre realtà armatoriali Duferco fa sapere che “nell’ambito di NASC (la JV con Algoma Central Corporation per il business dry-bulk a corto raggio) vorremmo sottolineare ancora una volta l’eccellente performance della piattaforma commerciale, facendo leva soprattutto sulla forte base costruita sul flusso commerciale di cabotaggio italiano, dove è leader di mercato”. Per il segmento dedicato al trasporto via mare di cemento operata con NACC (JV sempre con Algoma per le navi pneumatiche) l’azienda “ha mantenuto la flotta pienamente impiegata ed è stata in grado di estendere tutti i contratti di time charter prossimi alla scadenza a rendimenti notevolmente migliori; ciò – si legge – valuta chiaramente la fiducia dei nostri clienti e conferma ancora una volta la posizione di leader mondiale che NACC ha raggiunto con successo nel settore dei cementisti sia in termini di servizio che di dimensioni della flotta negli ultimi anni”. La terza joint venture menzionata è quella con con August Bolten, “composta da 7 navi di piccole dimensioni (acquistate negli ultimi due anni), ha beneficiato di un indebitamento estremamente ridotto per continuare a generare flussi di cassa stabili e positivi per gli azionisti”.
Fre le altre operazioni degne di nota Duferco segnala il fatto che “nel corso dell’esercizio 2023 Nova Marine Carriers si è espansa sempre di più nei vari settori della filiera logistica e nel trasporto door to door portando alla fondazione di Nova Marine Logistics e alla creazione di una JV logistica con Sapir a Ravenna denominata CILIR e attiva nei trasporti marittimi, nelle operazioni di terminalismo e nei servizi logistici a terra”.
All’interno del bilancio della holding di Bolfo e Gozzi trova poi spazio la notizia dell’impegno in Ital Brokers dove Duferco (tramite Duferco Italia Holding e Duferco Energia) è salita da una quota azionaria che è passata dal 6,08% al 43,83% grazie alla sottoscrizione pro quota (7 milioni di euro) di un aumento di capitale che complessivamente valeva 15 milioni di euro e ha portato a una nuova compagine azionaria (composta anche dal gruppo Ferriera Valsabbia con il 12%, Sider Navi con il 25%, la Società Italiana Partecipazioni al 6,2% e la IL Investimenti di Giulio Schenone al 6,2%).
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