Morto un marittimo a bordo della Gnv Antares nel porto di Napoli
Il lavoratore, un membro d’equipaggio di 45 anni, è rimasto schiacciato da un muletto durante le operazioni di imbarco e sbarco dei semirimorchi
Un incidente mortale è avvenuto nel Porto di Napoli la sera di sabato 23 marzo, intorno alle ore 19.50, a bordo del traghetto Gnv Antares ormeggiato al terminal Grandi Navi Veloci, nella Calata del Piliero, tra Calata Porta di Massa e il Molo Angioino. Secondo quanto reso noto dalla locale Autorità di sistema portuale un marittimo trapanese di 45 anni, membro dell’equipaggio della nave, è morto schiacciato da una ralla durante le operazioni di carico/scarico dei semirimorchi in stiva. La nave, in servizio regolare, era prossima alla partenza per il porto di Palermo. Le dinamiche dell’incidente sono ancora da accertare e ad occuparsene è la Magistratura.
“Celere e immediato l’intervento dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale” si legge nella nota della port authority. “Era dal 2007 che nel porto di Napoli non avveniva un incidente mortale legato alle operazioni portuali di bordo, evento che negli anni successivi portò alla nascita, a Napoli come in altri porti italiani, del Sistema Operativo Integrato (SOI), un protocollo tra ASL, Autorità Portuale, Capitaneria di Porto, Ispettorato territoriale del Lavoro, Inail, Inps e imprese che ha contribuito ad abbattere gli incidenti sul lavoro spingendo sulla diffusione della cultura della sicurezza e sulla formazione”.
Questo il commenta del presidente dell’Autorità di sistema portuale campana, Andrea Annunziata: “Esprimiamo il nostro cordoglio e la nostra vicinanza alla famiglia del lavoratore, ai lavoratori suoi colleghi e alle imprese portuali. Siamo vicini a tutte le persone coinvolte – continua – e a quelli che sono impegnati tutti i giorni in un lavoro così complesso e delicato come le operazioni di bordo. Come Autorità di Sistema Portuale sollecitiamo tutti, sempre, alla massima attenzione sui luoghi di lavoro. Non andiamo oltre le responsabilità, di cui si accerterà la Magistratura. Quello che è importante sottolineare è che il nostro sistema portuale è in continua crescita e non bisogna mai fare in modo che questa esigenza vada a danno della sicurezza. Il nostro obiettivo sarà sempre quello della tutela assoluta della sicurezza sul lavoro. Non ci può essere business senza la tutela della sicurezza sul lavoro”.
“Bisogna fermare questa continua strage di lavoratori. Nonostante tutta l’attenzione che stiamo mettendo sul tema della sicurezza, questo tragico evento ci dimostra come in ambito marittimo e portuale vada concentrata tutta la nostra azione”. Così si è espresso il segretario generale Claudio Tarlazzi e il segretario nazionale Giuliano Galluccio della Uiltrasporti sull’incidente al porto di Napoli che è costato la vita a un giovane lavoratore marittimo di 45 anni dell’equipaggio del traghetto GNV Antares. Secondo il sindacato, oltre al quanto mai urgente aggiornamento dei decreti 271 e 272 del ’99, occorre partire da subito con azioni concrete quali ad esempio il rafforzamento dei presidi sanitari e di controllo. “Bisogna inoltre rimettere al centro il sistema delle regole, anche contrattuali, per poter fermare questa inutile strage di lavoratori. Ci stringiamo nel cordoglio della famiglia e dei colleghi del lavoratore – concludono Tarlazzi e Galluccio – morti come queste sono assurde e non devono accadere mai più”.
“Oggi un’altra famiglia, alla quale va il nostro pensiero e le nostre condoglianze, piange un suo caro che ha perso la vita, deceduto mentre era al lavoro a bordo del traghetto GNV Antares, ormeggiato nel porto di Napoli. Ancora un’altra vittima e questo dato di fatto ci fa dire che non bastano più le richieste di investimenti, le proclamazioni di pacchetti di ore di sciopero, di maggiori verifiche e di più controlli, perché se è vero che c’è stato un calo degli incidenti fatali, secondo quello che rileva Eurostat facendo il punto sulle vittime di incidenti navali per le unità di bandiera Ue, è altrettanto vero che ogni morte è insopportabile” ha scritto la Fit-Cisl Nazionale. “Chiederemo all’armatore – continua la nota – di avviare, già a partire da domani, un confronto per comprendere le dinamiche dell’incidente, capire cosa non ha funzionato e proporre tempestive iniziative e azioni da mettere in campo a maggiore tutela delle lavoratrici e dei lavoratori del settore. Il nostro obiettivo è realizzare con gli armatori e le loro associazioni datoriali le condizioni per costruire e diffondere una più incisiva cultura della salute e della sicurezza sul lavoro a bordo delle navi per fermare questa maledetta scia di sangue. Confidiamo – conclude la nota del sindacato dei trasporti cislino – che si creino in tempi rapidissimi i presupposti per innalzare i già elevati standard di sicurezza affinché si raggiunga sulle navi italiane l’obiettivo di zero eventi fatali”.
“Nell’esprimere il nostro più profondo cordoglio alla famiglia del lavoratore, chiediamo a voce alta che si mettano in campo tutti gli strumenti per arrestare queste terribili tragedie senza fine” le parole della Filt-Cgil nazionale sull’incidente, aggiungendo che “ancora una volta piangiamo una vittima sul lavoro”. Secondo la Federazione dei Trasporti della Cgil “non è più sopportabile parlare di incidenti sul lavoro. Sono necessari investimenti per le lavoratrici e i lavoratori che garantiscano la loro sicurezza sul lavoro che non va vista come un costo, ma come una risorsa. Tuttavia si continuano a cancellare regole e diritti come la decurtazione dell’indennità di malattia nei confronti dei lavoratori marittimi prevista dalla scorsa finanziaria.Vanno rafforzati gli organismi di controllo e di ispezione. Abbiamo bisogno – dichiara infine la Filt Cgil nazionale – di azioni concrete con la messa in campo di risorse da parte delle istituzioni e delle autorità competenti, il quanto mai urgente aggiornamento dei decreti 271 e 272 del 1999 e di ogni intervento per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro”.
Anche la compagnia di navigazione coinvolta ha rilasciato una nota: “In merito a quanto occorso ieri sera a bordo della motonave Antares, Gnv esprime il proprio cordoglio e si unisce al dolore dei famigliari del collega, membro dell’equipaggio, che ha perso la vita nell’incidente, manifestando loro la massima vicinanza e supporto. La compagnia prosegue nel garantire massima collaborazione alle autorità preposte per chiarire l’esatta dinamica dell’accaduto. Da una prima ricostruzione dei fatti il marittimo è stato fatalmente investito da un semirimorchio durante la fase di carico sulla nave che si trovava ormeggiata presso il porto di Napoli e si preparava a partire alla volta di Palermo”.
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER QUOTIDIANA GRATUITA DI SHIPPING ITALY