Torna il sereno fra Versalis (Eni) e il porto di Brindisi
Si tratta di interventi che, secondo quanto convenuto da entrambe le parti, di fatto azzereranno le eventuali insorgenze di interferenze tra la realizzanda cassa di colmata e l’operatività futura del pontile Versalis e del sito Petrolchimico
Il porto di Brindisi e Versalis (Eni) hanno fatto la pace. Ad annunciarlo in una nota è stata la stessa Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale che, a proposito della cassa di colmata prevista nello scalo pugliese, le parti hanno trovato un accordo ed è quindi cessata la materia del contendere in merito ai lavori di realizzazione dell’opera. L’Ente portuale effettuerà, sul molo Polimeri, interventi strutturali che garantiranno la piena operatività dell’infrastruttura.
“Nella giornata di ieri, mercoledì 27 marzo, la società Eni Versalis ha depositato una propria dichiarazione con la quale chiede al Giudice amministrativo di concludere il giudizio, dichiarando la sopravvenuta cessazione della materia del contendere in merito ai lavori di realizzazione della cassa di colmata, opera rientrante nell’ambito del progetto ‘completamento della infrastrutturazione portuale mediante banchinamento e realizzazione della retrostante colmata tra il pontile Petrolchimico e Costa Morena est’, chiudendo, pertanto, bonariamente e definitivamente il contenzioso” spiega la port authority.
L’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, dopo aver ascoltato le esigenze rappresentate dalla società chimica di Eni, “al fine di garantire, in ottica di potenziamento e di sviluppo delle attività della società, l’operatività e la sicurezza delle movimentazioni dei prodotti in ingresso e in uscita dal sito petrolchimico, si era formalmente impegnata a posizionare una briccola e relativa passerella in testata al molo, in concessione alla società. La briccola, o mooring dolphin, servirà, nel futuro, ad assistere al meglio il possibile ormeggio di naviglio diverso, rispetto a quello attuale, consentendo l’attracco anche con sporgenza prua nave rispetto a filo del molo attuale” fa sapere l’Autorità di sistema portuale. Si tratta di interventi che, secondo quanto convenuto da entrambe le parti, di fatto azzereranno le eventuali insorgenze di interferenze tra la realizzanda cassa di colmata e l’operatività futura del pontile Versalis e del sito Petrolchimico.
“Abbiamo il dovere di incentivare e di accompagnare lo sviluppo delle realtà economico-produttive locali” commenta il presidente della port authority Ugo Patroni Griffi. “Eni Versalis – aggiunge – ha progetti importanti per lo stabilimento di Brindisi. Sono azioni strategiche, atte a promuovere un’economia sostenibile e inclusiva, capace di creare opportunità occupazionali concrete e favorire l’innovazione e la crescita di tutto il territorio. Come si ricorderà, la realizzazione della cassa di colmata, opera ritenuta strategica per lo sviluppo del porto di Brindisi, e la proposta di nomina dei relativi commissari straordinari era stata inserita, nel marzo 2022, nell’elenco delle 15 nuove opere pubbliche complesse da commissariare, nell’ambito del cosiddetto ‘Sblocca cantieri’ ”.
L’appalto rientra nel quadro economico dell’opera denominata “Lavori per il completamento dell’infrastrutturazione portuale, relativamente alla realizzazione della colmata nell’area posta tra la radice del Molo polimeri e la foce del canale Fiume Grande”, a valere sul Programma di interventi infrastrutturali in ambito portuale sinergici e complementari al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), per un importo di circa 43 milioni di euro. Si tratta della somma più rilevante di procedure d’appalto avviate in un porto nel sud Italia, dopo Palermo.
La port authority di Brindisi, una volta realizzata la cassa di colmata, potrà avviare il dragaggio per avere fondali più profondi nelle aree maggiormente operative: da circa -8 metri (batimetria media attuale) a -12 nell’area di S. Apollinare, da circa -11 fino a -14 lungo il canale di accesso al porto interno, da circa -11 fino a -14 nell’area di contorno alle calate di Costa Morena.
Nel nuovo progetto, oltre alla riduzione delle dimensioni in pianta della cassa, si è lavorato per aumentare in modo significativo la superficie permeabile e ridurre il volume della cassa di circa 150.000 metri cubi. Ciò comprende anche la riduzione del fronte di attracco, l’espansione del canale (da 45 metri a 130 metri) e una diversa sistemazione dei confini terrestri e della sponda occidentale del canale. Qui, secondo i progetti della port authority, saranno piantati alberi e arbusti in un design simile a ‘dune’ per proteggere l’area dal traffico veicolare. Queste azioni rappresentano interventi di riqualificazione paesaggistica in linea con quanto previsto nell’ambito del “Progetto di valorizzazione e riqualificazione integrata dei paesaggi costieri” nel Piano Paesaggistico Territoriale Regionale vigente.
Il progetto darà vita a un parco verde costiero che coprirà un’area di circa 50.000 metri quadrati e che potrà ospitare la flora e la fauna selvatica, oltre a essere accessibile al pubblico, con un impatto visivo e ambientale significativo.
L’area verde sarà attraversata da una passeggiata pedonale lunga circa 670 metri, collegando l’accesso stradale alla nuova foce del Fiume Grande.
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