Fratelli Cosulich arricchisce ancora l’orderbook di navi bettoline per nuovi carburanti
Rivelata una seconda newbuilding per trasporto e fornitura di metanolo mentre il gruppo sta lavorando a un altri maxi-ordine di diverse costruzioni inseguendo il sogno di commercializzare in futuro i carburanti puliti
Genova – Il gruppo Fratelli Cosulich si appresta a imprimere una significativa accelerata al piano di sviluppo già avviato nella costruzione di nuove navi bettoline per il trasporto e il rifornimento di carburanti marini alternativi. Ad annunciarlo è stato l’amministratore delegato Timothy Cosulich, ospite d’onore a una serata del Propeller Club – Port of Genoa che lo ha visto protagonista di un approfondimento dal titolo “Destinazione sostenibilità: il futuro dello shipping nella transizione energetica”.
Oltre a una precisa disamina dello stato attuale del mercato, Cosulich ha colto l’occasione per alcuni annunci finora inediti, a partire da “una seconda bettolina per il trasporto e la fornitura di metanolo (con possibilità di alimentazione a metanolo) che verrà consegnata nel 2025”. Questa newbuilding si aggiunge al primo ordine annunciato lo scorso gennaio e relativo alla costruzione di una chimichiera di tipo Imo II da circa 8.000 metri cubi di capacità commissionata al cantiere cinese Taizhou Maple Leaf Shipbuilding Co. Ltd e con cisterne di carico che saranno rivestite per consentire il trasporto di metanolo verde e biocarburanti. Non una ma due unità, dunque, che “verranno impiegate nel porto di Singapore, gestite e impiegate direttamente dalla Fratelli Cosulich. Nelle prossime settimane ne ordineremo delle altre” ha aggiunto ancora il giovane manager e imprenditore anticipando che la prima bettolina per il metanolo sarà consegnata già a breve.
A proposito dei prossimi investimenti, a margine della serata lui stesso ha spiegato che si tratterà di “un ordine importante”, che riguarderà la costruzione di diverse bettoline per i vari tipi di carburante disponibili in futuro”. Ci vorrà ancora un po’ di tempo, però, prima di conoscere quale cantiere le costruirà, quale banca finanzierà il progetto e chi saranno i noleggiatori. Quel che appare certo è che la prossima, imminente commessa farà compiere un ulteriore salto di qualità per il gruppo nel business del bettolinaggio dopo aver già ricevuto due Lng bunker tanker noleggiate a Titan (operativa a Rotterdam) e a Petronas (in Malesia). Per ogni nuova nave l’investimento va dai 50 ai 70 milioni di dollari.
Il papà Augusto Cosulich, con un brevissimo commento per non rubare la scena al figlio, ha rivelato che il gruppo vorrebbe diventare non solo trasportatore ma anche trader dei carburanti marini del futuro: “Con le competenze che abbiamo il sogno nel cassetto è anche quello di operare come trader e sostituirci ai noleggiatori delle nostre navi per gestire e vendere il Gnl e altri nuovi carburanti agli armatori” sono state le sue parole.
I fuel del futuro più o meno prossimo secondo quanto illustrato da Timothy Cosulich “sono il Gnl (gas naturale liquefatto), il metanolo e l’ammoniaca (tutti hanno un prezzo elevato). Le alternative rappresentate dall’idrogeno e del nucleare per il momento non le consideriamo perchè sono molto future”.
Secondo l’analisi illustrata “ci sarà un futuro un mix di carburanti” e “il metanolo in questo momento va per la maggiore. Maersk ha investito in un produttore per assicurarsi il prodotto” ma “la criticità principale è rappresentata dal fatto che serve metanolo verde mentre la disponibilità è limitata”.
I biocarburanti “sono disponibili già adesso ma c’è anche qua un problema di disponibilità”.
Per Cosulich “il Gnl è l’unica soluzione disponibile in larga scala e in grado di assicurare elevato abbattimento di emissioni; esiste già una catena di fornitura abbastanza stabile e disponibile ma si tratta di un fuel di natura fossile”.
A proposito poi dell’ammoniaca “è il carburante – ha detto – più complesso a livello di sicurezza e di cui vedremo l’introduzione più in là nel tempo”. Anche per questo il suo gruppo ritiene che i tempi non siano “ancora maturi per ordinare una bettolina ad ammoniaca”.
In generale è “fondamentale che tutto il comparto si muova verso un approccio più collaborativo” e in questo l’associazione Ibia (di cui Timothy Cosulich è appena stato presidente) sta cercando di fare la sua parte.
Guardando più allo scenario locale il protagonista della conviviale del Propeller ha detto di avere la “speranza che Genova possa diventare un hub per i nuovi fuel”, anche se ha previsto che “i porti non enormi potrebbero specializzarsi su alcuni tipi di carburanti. Non sarà pensabile di avere nello spazio ristretto di alcuni scali i depositi per tutti i tipi di fuel; le rotte degli armatori per le navi potrebbero essere decise anche a seconda dei depositi disponibili” in giro per il mondo.
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