Rixi vuole porti italiani pronti ad affrontare la sfida dei conflitti internazionali
Chiesta a sindacati e associazioni una rapida convergenza sul Ccnl porti mentre dal Comitato sulla sicurezza arrivano preoccupazioni per Mar Rosso e pirateria
Roma – “Dobbiamo garantire la sicurezza dei traffici nei nostri porti in qualsiasi scenario e condizione. Bisogna affrontare il tema e trovare delle soluzioni, non si può guardare solo alle preoccupazioni. L’Italia sappia proporsi a livello europeo come un unico soggetto”.
Questa la linea d’indirizzo politico che il viceministro alle Infrastrutture e Trasporti, Edoardo Rixi, ha lanciato dal palco dell’assemblea di Fedepiloti mentre in Mar Rosso e nel Golfo Persico i traffici marittimi subiscono stravolgimenti dettati dai nuovi conflitti in atto.
Poche ore dopo lo stesso Rixi era infatti atteso sempre a Roma da “un Comitato interministeriale di sicurezza marittima convocato d’urgenza per valutare possibili impatti su traffici e porti italiani. Da decidere stati di allerta su approdi nei porti israeliani e in determinati traffici” ha spiegato l’esponente di Governo.
“Nei porti dell’Adriatico – ha detto – vediamo cali dei traffici rilevanti finora nel 2024” a causa del dirottamento di navi lontano dal Mar Rosso e dal Canale di Suez, “mentre in Tirreno si registrano alcune crescite. Stiamo lavorando al ‘fondo esodo’ (per i portuali, ndr) e rivolgo – ha sottolineato – un invito a sindacati e associazioni datoriali a chiudere rapidamente la negoziazione sul rinnovo del Ccnl porti” perché in questo momento storico l’Italia non può permettersi tensioni e scioperi in banchina. “Dobbiamo garantire la resilienza delle linee marittime che scalano in Italia” è stato il suo pensiero, proseguito poi con una battuta sull’attesa riforma dell’ordinamento portuale “che non va fatta in periodo di elezioni altrimenti la condivisione politica è difficile”.
Infine un significativo riferimento al ruolo dell’Italia anche nella navalmeccanica: “Su navi cargo – sono state le parole di Rixi – l’Europa è fuori mercato; il tema va discusso e va trovata qualche soluzione nel contesto geopolitico attuale. La produzione di navi fuori dall’Italia può rappresentare un rischio”. Il viceministro è infine tornato a sottolineare la necessità di “potenziare il sistema del Marebonus per fare fronte alla reinfrastrutturazione del Paese”.
Qualche ora dopo l’assemblea di Fedepiloti, lo stesso viceministro Rixi ha come detto presieduto il Cism, Comitato interministeriale per la sicurezza dei trasporti marittimi e dei porti. “La riunione è stata convocata a seguito dell’attacco iraniano dei giorni scorsi. Al centro dell’incontro la sicurezza nei porti, con una particolare attenzione alla navigazione nel Mar Rosso” si legge in una nota del Mit. Che poi in dettaglio aggiunge: “L’osservazione e l’analisi generale fanno emergere che l’area più esposta a criticità risulta quella prossima allo Stretto di Bab El Mandeb. La serie di eventi ha visto una diminuzione nel mese di febbraio, confermata anche a marzo. Dallo scorso novembre si assiste anche a una ripresa degli eventi legati alla pirateria somala, anche a grande distanza dalle coste, che colpisce principalmente le unità da pesca”. All’incontro erano presenti anche il Comandante generale del Corpo delle capitanerie di porto, Nicola Carlone, i vertici della sicurezza marittima e della navigazione, rappresentanti dei ministeri competenti e le associazioni di settore.
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