Mediterraneo e barriera alpina tra le priorità di Confetra in Europa
In vista delle elezioni di giugno, la confederazione presenta un documento programmatico a partiti e futuri decisori politici (che auspica all’altezza del ruolo)
La fragilità logistica dell’Europa, emersa con prepotenza anche con la crisi del Mar Rosso, evidenzia la necessità di nuovi strumenti di governance, di maggior trasparenza decisionale e dell’abbandono della logica del silos, in cui le istanze sono affrontate singolarmente e senza un approccio integrato. Lo ha affermato quest’oggi Carlo De Ruvo, presidente di Confetra, presentando il “Manifesto 2024 – Per una nuova Europa” della confederazione, documento programmatico che intende sottoporre ai futuri decisori politici in vista delle elezioni per il Parlamento europeo in programma a giugno.
“Mancanza di trasparenza, di coordinamento e di realismo” sono stati infatti secondo Confetra i tre punti dolenti della legislatura Ue che volge al termine in materia di logistica. Guardando a ritroso, De Ruvo ha innanzitutto puntato il dito sulla discrezionalità con cui sono condotte le valutazioni di impatto socio-economico alla base dell’iniziativa legislativa europea. “Sono effettuate da enti e centri studio che non si sa come siano selezionati, a volte proposti da singoli stati membri, ci sono influenze di lobby settoriali” ha evidenziato sul tema (pur ricordando come la stessa Confetra abbia aperto un ufficio a Bruxelles proprio per darsi una voce più forte in Europa), auspicando quindi l’istituzione di un albo sottoposto a revisione periodica e più in generale un approccio in cui gli interessi dei vari stakeholder, quali enti territoriali o filiere, siano presi in considerazione in modo ponderato, sulla base cioè del loro peso in un certo stato o contesto.
Altro punto critico è stato secondo Confetra la mancanza di coordinamento, che si è riscontrata nel vedere modalità di trasporto “disciplinate singolarmente o in singoli aspetti”, o nel mancato coinvolgimento della Dg Move su dossier trasversali quali quelli a tema energia, in cui la direzione trasporti si è quindi limitata a “un ruolo da passacarte” su decisioni prese altrove. “La soluzione è la creazione di task force dedicate” ha affermato quindi De Ruvo.
La produzione legislativa europea secondo il presidente di Confetra è stata poi caratterizzata da “mancanza di realismo”, con l’approntamento di soluzioni uniformi senza valutazioni dell’impatto su economie specifiche, una criticità riscontrabile sia in grande nell’impostazione più generale del passaggio all’elettrico, sia più in piccolo su temi quali l’introduzione del “cronotachigrafo digitale, con l’imposizione di una scadenza per la sua dotazione che non ha tenuto conto della indisponibilità di questi strumenti sul mercato”.
Un approccio quindi pieno di limiti che secondo la confederazione ha portato a una generale “sciatteria nella produzione legislativa europea” che si è tradotta quindi nel fiorire di contenziosi.
Da queste premesse, Confetra ha quindi presentato quelle che ritiene dovranno essere le priorità nei programmi di chi si candiderà alle prossime europee. In cima alla lista, la confederazione ha indicato il nodo dei valichi alpini, gravati da incidenti, interruzioni ma anche dalle limitazioni al traffico quali quelle imposte sul Brennero dall’Austria: “L’Europa sul tema ha avuto un atteggiamento ponzio-pilatesco” ha affermato de Ruvo, per il quale quindi la soluzione potrà essere nell’istituzione di un “organismo di coordinamento, tramite addendum alla normativa sulle reti Ten-T, su tutti i valichi alpini, dotato di potere sanzionatorio e in grado di indicare soluzioni alternative”.
Altro tema chiave sarà quello della centralità del Mediterraneo, oggi messa in discussione dalla crisi del Mar Rosso. “Chiediamo innanzitutto soluzioni negoziali e diplomatiche, e altrimenti che l’Ue rafforzi le funzioni della sua missione Aspides”.
Per una buona qualità dell’iniziativa legislativa europea un punto centrale sarà anche nella stessa selezione degli europarlamentari. “Che sappiano l’inglese, che studino i dossier, che siano determinati a completare la legislatura” è stata la richiesta di Confetra, che – nei giorni in cui sta emergendo il nome di Mario Draghi come possibile guida della nuova commissione – si poi spinta poi anche a tracciare l’identikit del proprio candidato ideale: “Di alto profilo, con competenze economiche, e che non dimentichi il paese di provenienza”.
F.M.
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