Nuova diga di Genova, 57 milioni e luce verde alla variante dalla Regione Liguria
L’Adsp dovrà però fare chiarezza su quali altri progetti infrastrutturali (e in che misura) contribuiranno al riempimento dei cassoni
Dopo aver sostanziale nullaosta da parte del Ministero della Cultura, il progetto di variante per la nuova diga foranea del porto di Genova ha compiuto un ulteriore step della procedura di verifica assoggettabilità a Valutazione di impatto ambientale incardinata al Ministero dell’Ambiente.
Le integrazioni richieste dalla Regione Liguria, infatti, sono poche e, apparentemente, di agevole riscontro. Per la “matrice aria-rumore”, infatti, si tratta perlopiù di chiarimenti o poco più, come ad esempio “l’approfondimento” chiesto “per escludere che l’incremento dei flussi dei mezzi in uscita dal cantiere, legato alla contrazione dei tempi e alla modifica dei tracciati, interferisca con le altre cantierizzazioni prese in esame e per individuare eventuali mitigazioni sul clima acustico e sulla qualità dell’aria in caso di interferenza. Idem per gli “habitat marini”, in ragione “della variante progettuale che prevede l’impiego di esplosivi tradizionali in luogo di quelli depotenziati.
Leggermente più delicato appare il paragrafo intitolato alla “gestione materie”, col quale, con particolare riferimento al “riempimento del cassone” l’Autorità di sistema portuale proponente dovrà “adeguare la documentazione con i quantitativi di tutti i provvedimenti autorizzativi di altri progetti ubicati nel comune di Genova nei quali la diga è stata individuata quale sito di destino delle terre e rocce da scavo (ad esempio il tunnel subportuale); per tutti gli altri interventi si dovrà definire quantità e tipologia per origine dei materiali che si intendono utilizzare, specificando criteri di scelta e di priorità e relative modalità gestionali”. Dati i continui cambiamenti di scenari dei vari progetti, da ultimo anche il ribaltamento a mare del cantiere navale di Sestri Ponente, l’Adsp dovrà quindi fare ordine su cosa andrà effettivamente nei cassoni della nuova diga.
E, detto del parere favorevole del Comune (nessuna richiesta di integrazioni, solo il rispetto dei “regolamenti ministeriali (in materia acustica, ndr) e “l’ottenimento della prescritta autorizzazione per le attività rumorose temporanee di cantiere”), l’ulteriore nuova riguarda l’annuncio della giunta della Regione di concedere “un contributo nell’esercizio 2025 fino ad un massimo di 57 milioni di euro a favore dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale per garantire la completa copertura finanziaria per la realizzazione e il completamento del secondo lotto della nuova diga foranea del porto di Genova. Lo prevede il disegno di legge approvato dalla Giunta regionale”. La cifra è la stessa che l’ente aveva definanziato circa un anno fa.
A.M.
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