I portuali hanno bloccato un gate al Mct di Gioia Tauro contro la fine dell’Agenzia del lavoro
Protesta all’ingresso dello scalo per riavviare la trattativa fra Adsp, terminalisti e imprese portuali per la creazione di un articolo 17 in grado di riassorbire i lavoratori
Hanno bloccato per protesta, in entrata ed in uscita, il gate del porto di Gioia Tauro, i 63 portuali iscritti all’Agenzia del lavoro portuale scaduta lo scorso 27 aprile.
Si tratta dell’istituto creato nel 2016 (analogamente a quanto avvenuto a Cagliari e Taranto) per far fronte alla crisi dei porti specializzati in transhipment, che, in nessuno dei tre casi, si è riusciti a trasformare in un fornitore di manodopera temporanea ai sensi dell’articolo 17 della legge portuale in grado di assorbire i lavoratori.
Dopo una serie di manifestazioni pacifiche i lavoratori di Gioia Tauro fuorusciti dalla Port Agency, a causa dello stallo delle trattative per la trasformazione in impresa portuale, hanno deciso di usare le maniere forti bloccando il porto. “Un stop di tre ore fino alle 13 – hanno annunciato i manifestanti- per lanciare un segnale agli attori della trattativa che vede l’Autorità di Sistema Portuale con un ruolo centrale di mediazioni tra terminalisti ed altre imprese portuali che non hanno dato disponibilità ad entrare nella società di gestione dell’impresa portuale”.
A presidiare la zona per evitare scontri tra i camionisti in fila per entrare in porto polizia, carabinieri e guardia di finanza. Il blocco ha provocato una lunga colonna di mezzi fermi sul raccordo che collega lo svincolo dell’A2 di Rosarno e l’ingresso dello scalo portuale.
I manifestanti hanno sospeso la manifestazione intorno alle 13 per consentire l’accesso ai portuali impegnati nel terzo turno di lavoro nei terminal portuali.
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