Per l’export di mele italiane sperimentati i container ad atmosfera controllata
Dati i transit time aumentati per via della rotta per il Capo di Buona Speranza, Nord Ovest testa l’impiego di equipment in grado di garantire la qualità della frutta
La crisi del mar Rosso, che sta costringendo i trasporti via mare da e per l’Asia a seguire la rotta del capo di Buona Speranza, ha spinto Nord Ovest a testare una nuova modalità di spedizione per l’invio di mele italiane in India.
A darne conto è la testata specializzata Fresh Plaza, alla quale l’azienda logistica piemontese – con sede a Cuneo – ha spiegato di star testando il trasporto del frutto all’interno di container ad atmosfera controllata, con l’obiettivo di garantirne i livelli di qualità pur in presenza di transit time più lunghi (anche di 15-20 giorni). La pratica, spiega la testata, è piuttosto comune per frutta esotica quali ciliegie cilene o uva da tavola sudafricana, ma appunto non è frequente per quella inviata dall’Italia.
Come spiegato dal responsabile commerciale dell’azienda, Massimo Delpozzo, quella avviata da Nord Ovest è al momento una vera e propria sperimentazione: l’invio in box ad atmosfera modificata è effettuato in contemporanea a quello in container tradizionali, verso le stesse destinazioni e alle stesse condizioni di partenza, con lo scopo di verificare eventuali differenze della merce all’arrivo. Se il test dovesse dare un riscontro positivo, ovvero mostrare una miglior qualità di conservazione per le mele spedite in box ad atmosfera controllata, l’azienda, ha spiegato Delpozzo, valuterà l’utilizzo di questa modalità in modo più ampio e anche “di là dell’attuale situazione contingente”. Un limite all’avvalersi di questa possibilità potrebbe tuttavia essere rappresentato al momento dalla scarsa disponibilità di questo tipo di equipment nei porti italiani.
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