Il piano di Spinelli per spostare le rinfuse a Savona ed entrare in affari con Ascheri
L’idea era quella di usare in partnership le aree di Campostano una volta ottenuto a Genova anche l’ex carbonile da riconvertire a rotabili e container. Le pressioni sul Comitato e le tensioni fra i suoi membri
Il futuro del traffico di rinfuse nel porto di Genova è uno dei temi ricorrenti nelle diverse branche del filone portuale dell’inchiesta della Procura che ha portato all’ordinanza di misure di custodia cautelare nei confronti del governatore Giovanni Toti, dell’ex presidente dell’Autorità di sistema portuale Paolo Emilio Signorini e degli imprenditori Aldo e Roberto Spinelli.
Nell’ultima parte del 2021 la partita è tutta sul rinnovo del Terminal Rinfuse Genova (Trge), controllato al 55% da Spinelli e partecipato al 44% da Msc. Spinelli ha chiesto un rinnovo trentennale, basato su un piano di impresa che anche per le rinfuse prospetta un solido futuro. La logica appare evidente: se si ammette che l’area è destinata a cambiare destinazione d’uso (in favore dei container), sarebbe ben difficile incassare una proroga di 30 anni in luogo di un breve prolungamento che permetta poi di rimettere a gara le aree.
Proprio Toti, appena prima del Comitato di gestione decisivo, il primo dicembre di quell’anno lo fa presente a Spinelli: “Non ci crede nessuno che teniamo le rinfuse per trent’anni (…), quelli che son…quelli che son del mestiere lo sanno”. I due membri del Comitato, l’avvocato Andrea La Mattina e il giornalista in pensione Giorgio Carozzi, del mestiere lo sono ma alla fine si convincono sulla bontà dell’operazione e sulla durata della concessione, grazie a una clausola inserita all’ultimo momento (per quanto, scrive il Gip, anche Toti fosse consapevole di “come tale clausola fosse ultronea”), e votano per il via libera al rinnovo trentennale.
A confermare fino in fondo la propria originale contrarietà è solo Rino Canavese, guadagnandosi prima e dopo insulti e accuse di Aldo Spinelli: “…quel deficiente lì, che tutti i centinaia di milioni che ha sperperato a Savona, che se viene fuori”, “io ti sto dicendo che deve stare zitto, quel signore lì! Ha sperperato i soldi delle tasse mie, che io ho pagato in vent’anni, 200 milioni di tasse! Lui li ha buttati nel cesso, i soldi dello Stato, lì a Vado Ligure” (riferimento al nuovo terminal container Vado Gateway, realizzato quando Canavese era presidente del porto di Savona). Poi ancora: “Deve stare zitto, quel signore. Voi dovete levarlo, dal Comitato, perché lui è in conflitto di interesse… Lavori per Gavio, lavori per Savona e rompi i coglioni allo sviluppo di Genova?”. Fra le accuse dellimrpenditore anche quella di voler “portare le Rinfuse a Savona”.
Canavese, prima del Comitato sul rinnovo, spiegava all’allora segretario generale dell’Adsp Mlo Paolo Piacenza “che la sua posizione contraria non era riconducibile ad una propria volontà di spostare le rinfuse al porto di Savona”. E subito dopo, a Gerardo Ghiliotto, presidente degli utenti del porto di Savona rivendicava le sue posizioni “pur sapendo – scrive il Gip – che le stesse sarebbero state comunque strumentalizzate, imputandogli una condotta diretta a favorire lo scalo marittimo di Savona”.
Come effettivamente fatto proprio da Spinelli anche se in realtà sarà proprio quest’ultimo a dimostrare successivamente di voler portare le rinfuse a Savona, con l’intento di far spazio nelle sue aree genovesi del Trge, appena ottenute per altri 30 anni, ad altre merceologie, “in evidente contrasto con il ‘piano d’impresa’ allegato all’istanza di proroga trentennale della concessione del Trge” scrive il giudice per le indagini preliminari.
Lo testimonia una conversazione del 21 febbraio 2022 fra Aldo Spinelli e Augusto Ascheri, ex proprietario e venditore proprio di Trge oggi attivo a Savona con Terminal Alti Fondali Savona, dove il primo diceva: “…l’idea è, per conto mio, fra tre o quattro anni, trasferire tutto il potenziale che abbiamo noi e trasferirlo e fare un accordo con lei. Vedere anche di prendere, eventualmente, delle quote e passare tutte… i nostri contratti, passarli a… da lei! A Savona. Se ci avete il posto…”, “Quindi facciamo un progetto veramente da fare una cosa veramente importante, che possa portare a casa i nostri soldi che andremo a investire”. Secondo l’ordinanza “Ascheri si dimostrava molto interessato e proponeva un’espansione dell’attività nelle aree del porto savonese attualmente occupate da Campostano Anchor”.
Spinelli nel maggio successivo ribadiva l’intenzione a Gianluigi Aponte. La cosa avveniva nell’ambito di una nuova partita, vale a dire quella relativa all’ex carbonile Enel, appetito da entrambi e al centro anche di accesi scambi e accuse. Il Comitato è incerto salvo che per Canavese, schierato invece pro Spinelli.
Il Gip rileva “il ‘nuovo rapporto’ instaurato da Roberto Spinelli con Cristoforo Canavese e annota un pranzo fra quest’ultimo e Aldo Spinelli a Savona a fine ottobre 2022, in cui “gli interlocutori parlavano dei traffici delle rinfuse e Aldo Spinelli proponeva di fare una riunione conviviale con Augusto Ascheri”, nonché della possibilità “di realizzare un progetto di Canavese, del quale era già stato informato anche il Sindaco Marco Bucci, che prevedeva il potenziamento del nodo intermodale ferroviario servente Rivalta Scrivia” con capitali “stanziati dall’AdSP e la relativa gestione (…) affidata ad una società partecipata creata ad hoc dall’Authority” con lo “stesso Canavese” come “referente”.
A Ghiliotto Canavese riferisce in realtà di aver preso tempo sull’idea savonese di Spinelli (“E io gli ho detto… che gli devo dire? Se c’è… se c’è… non è che ho la bacchetta magica per spostare le rinfuse a Savona, no?”). Ma la sua posizione sul carbonile, pur sembrando quindi prescindere, insospettisce Carozzi, che a La Mattina, sempre a fine ottobre 2022, afferma “Spino (Spinelli) si è comprato Canavese (…), “gli avrà promesso qualcosa su Savona, rinfuse, traffici”, concetti pochi giorni dopo ribaditi a un giornalista del Secolo Xix: “Se l’è già comprato, anche lui! Fino a ieri gli votava contro, adesso gli prende le parti!”.
A votare a favore del carbonile a Spinelli, però, saranno tutti nel dicembre del 2022, dopo che una lunga e articolata negoziazione (solo in minima e notarile parte gestita all’interno dell’Adsp) porterà allo scambio di 10mila mq di Trge per la Grandi Navi Veloci di Msc col via libera sull’area ex Enel a Spinelli, preludio del più ampio accordo di spartizione dell’intero Trge benedetto da lì a poco da Signorini.
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