Il calo dei ritardi navi avvicina il rischio di overcapacity
La ‘normalizzazione’ dei trasporti intorno all’Africa potrebbe liberare stiva pari al 4% di quella globale, che andrà ad aggiungersi a quella che arriverà dalle consegne di nuove navi
La crisi scatenata dagli Houthi nel Mar Rosso sta al momento mitigando il rischio di overcapacity nel mercato mondiale del trasporto container. Come osservato più volte dagli analisti negli ultimi mesi, sia le rotte più lunghe (per il Capo di Buona Speranza) sia i ritardi accumulati nei loro viaggi dalle portacontainer stanno infatti tenendo impegnata una certa quota di stiva, con l’effetto di aver permesso, per il momento, di ritardare il verificarsi di questa situazione, ritenuta comunque inevitabile considerati gli ordini siglati dai carrier negli anni scorsi e le consegne navi attese nei prossimi mesi e anni.
Ad accelerare l’avvicinarsi di questo scenario potrebbe essere però, tra gli altri fattori, la normalizzazione dei viaggi nave cui si sta ora assistendo, con il conseguente smaltimento dei ritardi accumulati finora.
Su questo dato ha puntato lo sguardo una analisi di Sea-Intelligence. La società ha rilevato come – considerando che in condizioni standard il ritardo fisiologico delle navi impegni una quota tra l’1 e il 3% della stiva globale disponibile, con picchi che possono toccare il 3-5% – lo scorso marzo questa quota fosse pari al 5,7%. Un valore alto, ma già nettamente inferiore al 7,5% registrato a gennaio, a crisi in pieno corso, e nemmeno paragonabile al 14% sfiorato durante la pandemia (più precisamente al 13,8% raggiunto a gennaio 2022, massimo mai toccato).
Il dato conferma innanzitutto quanto già osservato in queste settimane, ovvero che le attuali criticità del trasporto marittimo di container sono ben distanti da quelle degli scorsi anni. Ma secondo Sea-Intelligence indica anche che, se i ritardi dei servizi che circumnavigano l’Africa dovessero tornare su livelli fisiologici e pari a quelli del pre-pandemia, già entro la fine del 2024 questa normalizzazione libererà capacità container pari al 4% della flotta globale. Una disponibilità di stiva che secondo gli analisti andrà ad aggiungersi a quella, pari al 9%, che entro l’anno sarà iniettata nel mercato dalla consegna di nuove navi, andando quindi ad aggravare per i carrier lo squilibrio verso la overcapacity.
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