A Taranto il San Cataldo Container Terminal presenta il nuovo piano di impresa
Rilancio del transhipment e apertura all’eolico a fronte dell’impegno di Adsp a dragare il primo accosto entro gennaio

Da poche settimane alla guida del San Cataldo Container Terminal di Taranto, il neo amministratore scelto dal gruppo Yildirim azionista, Alessandro Becce, ha appena sottoposto all’Autorità di sistema portuale ionica il nuovo piano di impresa con orizzonte al 2034
Qualche numero è stato rivelato dal Quotidiano di Puglia – 50mila teu per 500mila tonnellate nel 2026, da decuplicare già l’anno successivo, per arrivare a 1,1 milioni di teu e 13 milioni di tonnellate nel 2034 – anche se Becce non conferma non smentisce e non aggiunge ragguagli su altri aspetti decisivi come lo sviluppo occupazionale: “Il piano è al vaglio dell’Adsp e i dettagli numerici sono in fase di limatura” ha detto a SHIPPING ITALY.
Becce ha però rimarcato che “le prospettive per superare il momento di stallo del porto di Taranto ci sono, sia per quel che riguarda il rilancio del transhipment che per quel che concerne, anche qui al Polisettoriale, altre tipologie merceologiche a partire dall’eolico offshore (l’Adsp s’è recentemente candidata al bando del Mase in proposito, ndr). Certo è un fatto che, rispetto alla sottoscrizione della concessione, nel 2019, il mondo sia divenuto un altro, fra pandemie e crisi geopolitiche. Ma l’infrastruttura è valida sia in ottica transhipment che di traffico containeristico locale, per l’Italia del sud e non solo mediante rilancio ferroviario”.
Quel che non è cambiato è il limite fisico che anche secondo il precedente terminalista concessionario Tct aveva causato il tracollo del Polisettoriale: il pescaggio. “L’Adsp ci ha garantito che entro gennaio 2025 avremo almeno un accosto da 500 metri ad una profondità di -16 metri. A quel che mi consta, la vasca di colmata (i cui problemi progettuali e di realizzazione hanno causato quasi 10 anni di stallo del progetto di dragaggio, ndr) sarà pronta in autunno, dopodiché comincerà l’escavo. Se così sarà, per la Puglia sarà un netto cambio di passo.
A.M.
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