Esperimento a La Spezia: sedimenti di dragaggio per pavimentare le banchine
Il progetto (cui parteciperà anche l’Adsp barese) è uno dei quattro appena avviati nel porto ligure con fondi europei
La gestione dei sedimenti di dragaggio è una delle criticità maggiori per i porti italiani e il riutilizzo in ambito edilizio, in ottica di economia circolare, è uno dei campi di soluzione fra i più battuti.
A La Spezia (dove il problema è di ordinaria amministrazione) nei prossimi anni si studierà una specifica opzione a chilometro zero, per così dire. L’Autorità di sistema portuale, infatti, nell’ambito del programma di finanziamento europeo “Life” 2021-27, è stata coinvolta dal capofila Politecnico di Bari nella sottomissione della proposta denominata “GREENLIFE4SEAS – GREen ENgineering solutions: a new LIFE for SEdiments And Shells”, cui parteciperanno anche l’Adsp di Bari e il porto del Pireo.
Il progetto, si legge nella delibera con cui l’Adsp ha formato il gruppo di lavoro, “mira a rappresentare un benchmark europeo di gestione virtuosa di due categorie di scarti di origine marina di difficile smaltimento: i sedimenti dragati e i gusci di mitili”. Per quel che riguarda il porto della Spezia, il progetto realizzerà una pavimentazione sperimentale in banchina realizzata tramite sedimenti di dragaggio opportunamente trattati. Il budget è di 270mila euro, per il 40% a carico dell’Adsp e la data di conclusione è fissata al settembre 2028.
Sempre in questi giorni l’Adsp ha avviato i lavori per tre progetti cofinanziati per cifre similari nell’ambito del programma di finanziamento “Interreg Italia-Francia Marittimo”. H2move, guidato dalla Camera di Commercio e dell’Industria Regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra, “definisce una macrostrategia per lo sviluppo dell’idrogeno nei porti e nelle aree connesse al fine di fornire un quadro sinergico per progetti in corso (come quelli previsti nei programmi Pnrr Italia e Francia 2030) e pianifica iniziative future nell’area transfrontaliera”.
Green Bay, condotto dalla Camera di Commercio e dell’Industria Territoriale del Var “propone di attuare un Protocollo Porti Puliti nei principali porti commerciali dell’area transfrontaliera tramite lo studio e l’implementazione di azioni pilota innovative di carattere ambientale e analizzare lo stato attuale delle misure green attualmente in campo, elaborare una misura per la strategia e lo sviluppo congiunto di norme ambientali ed implementare misure di ecologizzazione”, a La Spezia, ad esempio con “acquisto nuova sensoristica di rilevamento fonti inquinanti”.
Infine Easy2log, con capofila l’Università di Cagliari – Dipartimento Scienze Economiche e Ambientali, “progetta, sviluppa e realizza un innovativo sistema di supporto alle decisioni (DSS) per la gestione digitale delle infrastrutture (nodi) e dei servizi logistici che caratterizzano l’intera catena multimodale transfrontaliera” e “supporta inoltre le imprese nella digitalizzazione della filiera logistica, con ricadute positive anche sullo sviluppo delle zone industriali, interporti e nodi intermodali e, più in generale, sullo sviluppo delle zone a vocazione logistica presenti nell’area di cooperazione (ad esempio le Zone Logistiche Semplificate)”.
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