Cala e chiede sussidi pubblici il trasporto ferroviario merci nei porti italiani
L’allarme di Fermerci: nel 2023 i treni da e per gli scali sono calati di oltre il 5% e il dato peggiorerà per i lavori sulla rete, “occorre un contributo pubblico per sostenere gli operatori”
Il traffico ferroviario di merci da e per i porti italiani ha chiuso il 2023 con un risultato (-5,1% in termini di treni) anche peggiore di quello generale (-3,2%), ma il futuro preoccupa ancora di più.
Lo ha ribadito ancora una volta e numeri alla mano Fermerci, concludendo a Livorno l’iniziativa intitolata “Il treno merci nei porti”, cui hanno preso parte, tra gli altri, il Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi, (in collegamento) e Luciano Guerrieri, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale.
In una nota Fermerci ha spiegato che “nel 2023 il settore del trasporto ferroviario merci ha registrato una perdita del 3,2% rispetto all’anno precedente a causa di molteplici contingenze, alcune delle quali impreviste. La crisi attraversata dal comparto è stata ulteriormente aggravata dalle tensioni geopolitiche internazionali che hanno determinato un calo del traffico ferroviario merci in quasi tutti i porti nazionali, come illustrato nel grafico” (che pubblichiamo in pagina).
Fino al 2026 le interruzioni ferroviarie, necessarie per consentire l’attuazione dei lavori del Pnrr sull’infrastruttura ferroviaria, rischiano di essere molto impattanti per il comparto se non adeguatamente gestite, come recentemente evidenziato per il caso genovese da SHIPPING ITALY.
A margine dell’incontro Giuseppe Rizzi, direttore generale di Associazione Fermerci, ha dichiarato: “Nel 2024 le interruzioni pianificate comporteranno una riduzione fino al 60% della capacità ferroviaria del trasporto merci italiano. Nonostante la rimodulazione delle interruzioni pianificate nei mesi da luglio a settembre 2024 per consentire il potenziamento del nodo ferroviario di Genova, annunciata oggi dal Gestore dell’infrastruttura, la situazione resta critica per il territorio e la portualità del nord ovest del paese. Considerata la gravità della situazione, come Associazione, chiediamo alle istituzioni di intervenire tempestivamente e con misure mirate a sostegno della logistica ferroviaria, altrimenti gli operatori del comparto rischiano di non sopravvivere fino al 2026. Una delle misure proposte, che mira a contrastare il calo del traffico ferroviario merci in ambito portuale, è quella di consentire alle Autorità di Sistema Portuale di stanziare contributi a sostegno degli operatori ferroviari che offrono servizi alle aree portuali”.
In questo scenario di preoccupante incertezza Fermerci ha annunciato che “proseguirà nel percorso di dialogo intrapreso con le istituzioni nazionali e territoriali per fornire una chiave di lettura strategica sull’andamento del settore e proporre soluzioni a sostegno della competitività del trasporto ferroviario”.
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