Il lavoro nei porti italiani è ancora una prerogativa maschile
Ferma al 6% la presenza femminile tra le aziende attive negli scali, mentre nelle AdSP si raggiunge quasi la parità ma resta il ‘soffitto di cristallo’
La presenza femminile nei porti italiani è ancora scarsa. L’indagine ‘Port Infographics Update 2024’ realizzata da Srm e Assoporti ha rivelato infatti che dei 20.123 dipendenti delle aziende che operano negli scali – in qualità di art.16, art.17 o art.18 – solo 1.269, ovvero circa il 6,3%, sono di sesso femminile.
Se, prevedibilmente, la quota più bassa (2%) si trova tra i fornitori di manodopera temporanea (ex art. 17), una non troppo più alta (8%) è quella che si riscontra tra i dipendenti di terminal e società concessionarie. Tra le imprese portuali, la quota rosa invece è del 6%.
Una certa variabilità si riscontra però da porto a porto. A spiccare positivamente sono gli scali che ricadono sotto la AdSP dello Stretto (Messina, Milazzo, Reggio Calabria, Tremestieri, Villa San Giovanni, Saline) in cui tra le aziende attive si osserva il 16% di occupazione femminile, e quelli della AdSP del Mar Adriatico centrale (Ancona, Falconara, Pescara, Pesaro, San Benedetto del Tronto, Ortona) dove questa fetta è pari al 15%. Dopo il 9% riscontrato tra le realtà attive negli scali della AdSP del Mar Tirreno Settentrionale (Livorno, Piombino e i porti dell’arcipelago toscano), la maggior parte dei porti italiani si trova con quote di occupazione femminile in linea con la media nazionale. Fanno eccezione, quali fanalini di coda, le aziende dei porti della AdSP del mar Tirreno Meridionale e Ionio (Gioia Tauro, Corigliano, Crotone, Palmi, Vibo Valentia), del Mar Ionio (Taranto) e del Mare Adriatico Meridionale (Bari, Brindisi, Manfredonia, Barletta, Monopoli, Termoli), dove per tutte si scende al 2%.
Il panorama cambia decisamente se si passa ad analizzare la quota femminile dei dipendenti delle stesse Autorità di Sistema Portuale, dato che qui il rapporto è quasi di parità (699 donne su 1.507 dipendenti, il 46% circa). Anche nelle port authority resta tuttavia il soffitto di cristallo, dato che la situazione di quasi-equilibrio raggiunta nel complesso tra i sessi non si ritrova andando a guardare la sola fascia dei dirigenti, dove le donne di nuovo scendono al 31% (a fronte di una quota del 47% tra i quadri e del 48% tra gli impiegati). Da segnalare ancora infine però, come indicatore positivo, che tra i dipendenti giovani delle AdSP le donne sono ormai più della maggioranza (il 52% tra gli under 40), e raggiungono la quasi perfetta parità nella fascia immediatamente superiore (il 49% dei dipendenti tra i 41 e i 54 anni).
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Pubblicati i dati 2023 dei porti italiani: crescono i passeggeri (+16,3%) ma calano le merci (-3,2%)