L’Adsp Genova intima a Spinelli di liberare le aree di Ponte Idroscalo levante
Respinto il ricorso al Tar: l’occupazione di due aree diventerà abusiva fra lunedì e inizio luglio. In supporto all’ammiraglio Massimo Seno, nominato subcommissario Alberto Maria Benedetti
La richiesta di Spinelli di consolidare e uniformare i titoli di occupazione provvisori e in scadenza relativi a due aree della parte orientale di Ponte Idroscalo, nel porto di Genova, è stata respinta dall’Autorità di sistema portuale del capoluogo ligure.
Lo si apprende dal decreto cautelare con cui il Tar ha rigettato la richiesta di sospensiva da parte del terminalista degli atti con cui fra fine maggio e inizio giugno la port authoritu genovese ha intimato al terminalista lo sgombero. “Il danno è grave ed irreparabile perché la società Spinelli, pur avendo chiesto tempestivamente (anzi con ampio anticipo rispetto alle scadenze) il rinnovo delle concessioni relative alle aree ‘ex carbonile Enel’ e ‘ex Nbtc’ si vede ora imposto dall’AdSP, alla quale è imputabile il ritardo nell’esame delle domande di rinnovo, lo sgombero delle aree portuali alle scadenze, oramai imminenti (17 giugno 2024 e 30 giugno 2024) delle licenze arch. 3253 e 3265 ed in pendenza della procedura di valutazione comparativa in corso” hanno scritto i legali di Spinelli, con riferimento all’istanza per le medesime aree presentata da Steinweg – Gmt.
Inutile alla causa del terminalista anche la duplice carta occupazione-sicurezza: “Lo sgombero delle aree entro la scadenza delle attuali concessioni, oltre ad essere tecnicamente impossibile (la riconsegna dei contenitori, pieni e vuoti, avviene nell’arco temporale di circa 30 giorni), avrebbe inevitabili negative ricadute occupazionali (…). Attualmente sono presenti nel compendio “ex carbonile Enel” e “ex Nbtc” oltre 1.000 contenitori pieni e vuoti e 60 semirimorchi che non possono essere agevolmente trasferiti in altre aree” e vi “operano giornalmente due semoventi e circa 150 ralle e semirimorchi, con un impiego medio di 15 addetti. Un ipotetico ma impossibile trasferimento dei container anche solo nel terminal contiguo comporterebbe tra l’altro la necessità di riconfigurare il layout delle aree operative, con conseguente modifica della viabilità interna e delle aree di manovra ed aggiornamento del Documento di Valutazione dei Rischi (Dvr), oltre a richiedere la riperimetrazione e la modifica della recinzione (anche ai fini doganali). Nelle aree del Terminal si creerebbe un insostenibile aumento di mezzi meccanici operativi (semoventi, motrici e semirimorchi) con un’inevitabile crescita del rischio di incidenti”.
Tutti argomenti respinti, dato che, ha scritto il Tar nel decreto, “gli atti impugnati non prevedono lo sgombero coattivo delle aree oggetto delle concessioni in questione” e la posizione di Spinelli potrà “trovare idonea tutela cautelare nell’ordinaria sede collegiale, previo contraddittorio con l’amministrazione”. Da lunedì prossimo per un’area e dal primo luglio per l’altra, l’occupazione di Spinelli risulterà quindi abusiva, salvo che nel frattempo non si trovi una diversa soluzione con l’Adsp del Mar Ligure Occidentale.
Da rilevare come lo spazio in questione sia una di quelle al centro dell’inchiesta della Procura che ha portato fra l’altro agli arresti domiciliari proprio di Aldo Spinelli e del Governatore Giovanni Toti, nonché all’arresto in carcere dell’ex presidente Paolo Signorini e all’indagine per abuso d’ufficio a carico del segretario generale tutt’ora in carica Paolo Piacenza.
A proposito di Adsp, è stata annunciata oggi dal Mit la nomina di un commissario aggiunto all’ammiraglio Massimo Seno, individuato nella persona di Alberto Maria Benedetti, ordinario di diritto privato dell’ateneo genovese ed ex membro del Consiglio superiore della magistratura.
A.M.
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