Ipotesi di approdi a numero chiuso per le navi da crociere nelle maggiori isole greche
Il premier Kyriakos Mitsotakis preannuncia misure per limitare l’eccessivo numero di navi che ogni giorno sbarcano migliaia di passeggeri impattando sul turismo e sull’ambiente locale
Secondo il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis è giunto il momento di porre delle restrizioni alle navi da crociera che visitano le isole più popolari del Mar Egeo e dell’arcipelago delle Cicladi; questa sarebbe la prima mossa del governo per far fronte agli effetti del “turismo eccessivo” nel periodo post-pandemia.
“Penso che lo faremo l’anno prossimo” ha dichiarato Mitsotakis in un’intervista, parlando della decisione di limitare le visite delle navi da crociera. Le nuove regole potrebbero prevedere una limitazione del numero totale di ormeggi nelle isole o l’introduzione di una procedura di gara per l’assegnazione degli slot.
Per la Grecia, la posta in gioco è alta. Il turismo rappresenta circa un quarto della sua produzione economica e nell’era post-Covid il Paese ha battuto ogni record di visite e di spesa turistica.
La Grecia ha accolto 32,7 milioni di turisti nel 2023, il 18% in più rispetto all’anno precedente, mentre il primo trimestre del 2024 ha visto un aumento di quasi il 25% dei visitatori. Le crociere hanno generato entrate per 847,4 milioni di euro (910 milioni di dollari) lo scorso anno, più del doppio rispetto al 2022.
Oltre a capire quali in concreto potranno essere gli impatti attesi di una decisione come questa, i commenti di Mitsotakis sollevano la questione se le mega-navi da crociera offrano benefici economici superiori rispetto al loro impatto ambientale.
Parlando con Bloomberg, Mitsotakis ha richiamato l’attenzione sulla pressione che grava sulle località più popolari del Paese, tra cui ad esempio l’isola cicladica di Santorini. “Santorini è di per sé un problema” ha detto il premier, osservando che potrebbe esserci un disallineamento tra il numero di navi che attraccano sull’isola e il loro contributo all’economia turistica. Inoltre altri visitatori dell’isola potrebbero essere scoraggiati dall’imponente traffico di passeggeri che sbarcano ogni giorno dalle navi da crociera.
“Ci sono persone che spendono un sacco di soldi per venire a Santorini e non vogliono che l’isola sia sommersa” ha detto Mitsotakis. “Inoltre l’isola non può permetterselo, anche in termini di sicurezza”.
Santorini, nota per il suo suggestivo paesaggio vulcanico e per i suoi tramonti fotogenici, è stata l’anno scorso la destinazione greca più popolare per le navi da crociera, con 800 navi che hanno fatto scalo, portando quasi 1,3 milioni di visitatori, secondo l’Associazione dei porti ellenici. Si tratta di un aumento del 17% rispetto al 2022. L’isola ospita circa 15.000 residenti permanenti.
La Grecia non è il primo Paese del Mediterraneo costretto a prendere provvedimenti per far fronte agli effetti della sua popolarità tra i turisti. Bloomberg ricorda che nel 2021 l’Italia ha bandito le grandi navi da crociera dal canale della Giudecca che conduce al centro storico di Venezia dopo i danni causati dall’eccessivo turismo, mentre ai turisti giornalieri viene ora richiesto un pedaggio per entrare nel centro durante i periodi di punta.
Anche altre isole greche sentono la stessa pressione. Mykonos ha visto 749 visite di navi da crociera nel 2023, seconda solo a Santorini, con un aumento di oltre il 23% rispetto al 2022. “Santorini è la più sensibile, Mykonos sarà la seconda” ha detto il premier. Sebbene siano molte le isole greche che stanno soffrendo sotto il peso della loro popolarità, queste due sono quelle “che stanno chiaramente soffrendo” più delle altre secondo il premier.
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