“Nel 2023 sono state 20 le navi con altezza superiore a 65 metri transitate nello Stretto di Messina”
Secondo l’ammiraglio Nunzio Martello nessuna unità in transito l’anno scorso sarebbe stata impossibilitata a passare con il nuovo ponte
Sono cinque le navi da crociera e quindici le portacontainer di altezza superiore ai 65 metri che hanno transitato almeno una volta nello Stretto di Messina nel 2023 e che, una volta costruito il nuovo Ponte sullo Stretto, potrebbero avere difficoltà a navigare in questo tratto di mare per le note limitazioni in altezza che l’infrastruttura imporrà.
A rivelare i numeri, richiamando dati trasmessi dal Comando generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, è stato il Ministero dei Trasporti in risposta all’accesso civico prodotto dal Circolo Pd di Villa San Giovanni che si era attivato per capire quale fetta di mercato rischia di rimanere esclusa in futuro dal transito fra le due sponde dello Stretto di Messina. Un tema sollevato più volte in passato da Luigi Merlo, presidente di Federlogistica e responsabile dei rapporti istituzionali in Italia di Msc, gruppo armatoriale e logistico ginevrino che più di ogni altro rischia di essere penalizzato perché ogni settimana riceve grandi navi portacontainer al Medcenter Container Terminal di Gioia Tauro e poi perché opera anche grandi navi da crociera di ultima generazione.
Oltre alla Società dello Stretto, che già in passato aveva difeso l’opera e la sua altezza spiegando che il franco navigabile nella parte centrale del ponte arriverà a 72 metri, da registrare ora anche le parole dell’Ammiraglio Nunzio Martello, Coordinatore del Tavolo Tecnico per la sicurezza della navigazione nello Stretto di Messina per la realizzazione del ponte, che al riguardo ha spiegato: “Il tema del franco navigabile del ponte sullo Stretto di Messina è stato ampiamente analizzato attraverso un approfondito esame del traffico degli ultimi anni nello Stretto, suddiviso per le diverse imbarcazioni. Nessuna nave in transito nel 2023 sarebbe stata impossibilitata a passare con il ponte”. Il rappresentante dell’autorità marittima sembra dunque aver messo un punto fermo sul fatto che il nuovo ponte non avrebbe praticamente nessun impatto sul traffico marittimo che attualmente attraversa lo Stretto.
Una posizione che fa il paio con la smentita arrivata già un mese fa dall’a.d. della società Stretto di Messina, Pietro Ciucci, che aveva spiegato come il franco navigabile sarà “di 72 metri per una larghezza di 600 metri e si riduce a 65 metri solo in presenza di condizioni eccezionali di traffico pesante stradale e ferroviario. Questi parametri – aveva aggiunto nella sua spiegazione rinnovata in questi giorni – sono in linea con i ponti esistenti sulle grandi vie di navigazione internazionali, in coerenza con le procedure stabilite dalle norme dell’International Maritime Organization”. Sempre Ciucci aveva fatto notare che la quasi totalità delle navi portacontainer ‘ultra large’ solca il Mediterraneo dopo avere attraversato il Canale di Suez e, quindi, dopo essere transitate sotto l’Al Salam Bridge il cui franco navigabile “è inferiore ai 72 metri” che saranno disponibili a Messina.
Secondo Merlo, invece, “considerando l’altezza media delle grandi navi da crociera ma anche navi impegnate nel trasporto merci e container”, il futuro ponte sullo Stretto “impedirebbe il transito di molte unità navali che già oggi operano in Mediterraneo, costrette teoricamente, una volta costruito il ponte, a circumnavigare tutta la Sicilia anche solo per raggiungere Messina o Catania partendo da Napoli”. Uno dei porti maggiormente penalizzati da questa limitazione sarebbe come detto l’hub di Gioia Tauro dove proprio Msc ospita regolarmente le proprie navi portacontainer di ultima generazione da 24.000 Teu che, se il ponte avesse un’altezza massima di 65 metri, dovrebbero allungare la propria rotta e circumnavigare la Sicilia con un aggravio di tempi e costi per la navigazione.
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