Portuali di Taranto e Gioia Tauro ‘salvati’ per altri 9 mesi da Lotito
Strada spianata per l’emendamento che sblocca 6,6 milioni di euro per l’Ima degli oltre 450 lavoratori in attesa di ricollocazione dal 2017
Cambiano cornice e autore, ma non la sostanza: lo sblocco delle risorse per il pagamento dell’indennità di mancato avviamento degli oltre 450 portuali delle agenzie del lavoro di Gioia Tauro e Taranto ha fatto un ulteriore passo avanti.
La Commissione finanze del Senato, infatti, ha approvato un emendamento al Decreto Coesione firmato dal senatore Claudio Lotito, che prolungherà, una volta divenuto legge, la durata delle due agenzie a tutto il 2024, finanziandone le esigenze – la copertura appunto dell’indennità di chi non viene avviato al lavoro, stimata in 6,6 milioni di euro – non attingendo a fondi statali (come da ultime previsioni), bensì mediante “l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione disponibile relativo all’esercizio finanziario 2023 dei bilanci dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ionio e dell’Autorità di sistema portuale dei Mari Tirreno meridionale e Ionio”.
A darne notizia, esprimendo “grande soddisfazione”, il presidente dell’Adsp di Gioia Tauro Andrea Agostinelli: “Si tratta di un traguardo importante che permetterà, nel contempo, la ripresa delle complesse trattative con il cluster marittimo per la formazione dell’impresa ex art. 17 – comma 5 – legge 84/94”.
Il caso analogo dei lavoratori cagliaritani – come i colleghi pugliesi e calabresi ‘esodati’ nei primi due casi dal tracollo del transhipment nei due porti e nel terzo dall’esubero di personale – non è stato trattato perché l’Agenzia sarda scadrà fra un anno e ancora si spera nella ricollocazione almeno parziale dei circa 170 lavoratori che vi fanno capo.
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