Varata da Vard (Fincantieri) la seconda opera d’arte commissionata da Prysmian
La nave posacavi Monna Lisa sarà completata in Norvegia e debutterà sul mercato nel 2025
Il cantiere navale Vard, parte del gruppo Fincantieri, ha appena varato la seconda di tre navi poscavi commissionate dalla società italiana Prysmian. Si tratta di un’innovativa nave posacavi costruita da Vard Group (controllata di Fincantieri) presso il cantiere di Tulcea in Romania e verrà poi completata dallo stabilimento norvegese di Brattvåg, nei pressi di Alesund. Il suo debutto sul mercato è programmato con la consegna attesa nei primi mesi del 2025.
Ribattezzata Monna Lisa, la prossima unità posacavi in costruzione per Prysmian è lunga 170 metri e larga 34 metri, sarà dotata di una linea principale per posa cavi in acque profonde più di 3.000 metri, di una seconda linea di posa indipendente e di 2 caroselli rispettivamente da 10.000 e 7.000 tonnellate. Oltre a ciò sarà inoltre dotata di sistemi all’avanguardia per il posizionamento dinamico DP3, con una velocità massima superiore ai 16 nodi. L’unità avrà credenziali green e garantirà una riduzione del consumo di carburante, e delle relative emissioni di CO2, di circa il 40% rispetto alle navi posacavi tradizionali, anche grazie al pacco batterie da 3 megawatt installato a bordo. Inoltre le emissioni di ossidi di azoto saranno ridotte dell’85%.
Gemella della posacavi Leonardo Da Vinci, entrambe le unità possiedono due piattaforme rotanti da 7 mila e 10 mila tonnellate, con una capacità di 14 mila tonnellate per garantirne la più alta capacità di caroselli nel mercato. Oltre a ciò, entrambe sono dotate di un capstan da 100 tonnellate per consentire l’installazione in acque profonde dei cavi pesanti necessari per la transizione energetica.
Sarà dotata di una linea principale per posacavi in acque profonde fino a più di 3.000 metri. La nave verrà equipaggiata con sistemi all’avanguardia per il posizionamento dinamico DP3, con una velocità massima superiore ai 16 nodi. L’unità avrà credenziali green e garantirà una riduzione del consumo di carburante, e delle relative emissioni di CO2, di circa il 40% rispetto alle navi posacavi tradizionali, anche grazie al pacco batterie da 3 megawatt installato a bordo. Inoltre le emissioni di ossidi di azoto saranno ridotte dell’85%.
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